[Recensione] In guerra per amore, di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif
Tre anni fa Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, ci aveva raccontato in maniera scanzonata la mafia siciliana in La mafia uccide solo d’estate, e torna nelle sale con una storia che potrebbe essere considerata il suo prequel: In guerra per amore dove attraverso gli avvenimenti che susseguirono lo sbarco degli alleati americani sulle coste siciliane descrive l’ascesa del potere mafioso.
Pif interpreta Arturo, un giovane di origini siciliane trasferitosi a New York dove si innamora della bellissima Flora (Miriam Leone). La loro storia d’amore prosegue nell’assoluta tranquillità fino a quando lo zio promette in sposa Flora al figlio di un boss della città, l’unico tentativo per ostacolare queste nozze combinate é chiedere la mano della fanciulla al padre, e per farlo deve recarsi in Sicilia.
Col suo stipendio da lavapiatti non può permettersi di attraversare l’oceano, perciò decide di arruolarsi con l’esercito americano che sta preparando lo sbarco in Sicilia e la liberazione della penisola.
Giunto in Sicilia, sarà protagonista di un malinteso e conoscerà il tenente Philip Catelli (Andrea Di Stefano) che aiuterà nell’interpretare gli usi e costumi della popolazione locale, e aiuterà nella missione che cambiò la storia della conflitto mondiale e condizionerà la vita in quella regione.
Attraverso la storia di un piccolo uomo come Arturo, Pif ci racconta come avvenne lo sbarco degli americani sulle coste siciliane, soprattutto grazie alla collaborazione di determinati uomini i soldati statunitensi poterono entrare in città senza alcun problema. Non ci racconta gli eventi sotto forma documentaristica ma, pur essendo protagonista e narratore dei fatti riesce a regalare alla storia uno stile quasi favolistico, dove gli eventi storici fanno da sfondo agli obiettivi personali di Arturo e delle persone che incontra sul suo cammino.
Seppur anni dolorosi Pif ci dimostra come un giovane innamorato era disposto a far la guerra pur di sposare la sua amata, come un bambino custodisce gelosamente la lettera del padre di cui attende il suo ritorno a casa con la giovane madre Teresa (Stella Egitto) e come degli uomini indicati da un certo Lucky Luciano (Rosario Minardi) abbiano reso tranquillo l’avanzamento della missione americana.
La sceneggiatura firmata da Pif, Michele Astori e Marco Martani é frutto di un lungo lavoro di documentazione che ha portato alla luce la documentazione del Rapporto Scotten nella cui relazione si esponeva “il problema della mafia in Sicilia”.
Ci sono stati film che hanno parlato dello sbarco degli americani sulle coste siciliane ma, nessuno si era mai “spinto oltre” descrivendo l’aiuto concreto che Cosa Nostra diede all’esercito, e come l’equilibrio venne mantenuto con l’insediamento di questi uomini fedeli a capo di alcune città. Così iniziò a diffondersi la mafia in Sicilia.
“In guerra per amore” é anche un omaggio alla narrazione delle commedie all’italiana come “Tutti a casa” di Comencini, da cui sicuramente Pif ha tanto imparato nel corso della vita, tanto da dedicare l’opera al maestro Ettore Scola.
Il nostro parere: 7+
Una storia intensa su fatti realmente accaduti e che non erano mai stati riportati sul grande schermo. Una forma di intrattenimento che diverte ma allo stesso tempo commuove, fa riflettere su degli eventi che hanno condizionato il secondo dopoguerra e ha influenzato totalmente un territorio, i cui effetti sono tutt’ora visibili.
“In guerra per amore” di Pif sarà nelle sale italiane dal 27 ottobre, distribuito da 01 Distribuition.
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