[Recensione] Un padre, una figlia di Cristian Mungiu: quanto può costare il futuro di una figlia?
A volte gli adattamenti italiani dei titoli dei film stranieri esplicitano una parte essenziale della trama, questo é anche il caso di “Un padre, una figlia“, ultima opera del regista romeno Cristian Mungiu con cui ha vinto la Palma d’oro ad ex aequo con Oliver Assayas per la regia e che giunge nelle sale italiane distribuito da Bim Distribuzione.
“Bacalaureat” – titolo originale del film – descrive quel attimo di passaggio rappresentato dall’esame di maturità: si lascia qualcosa e si intraprende inevitabilmente una nuova strada che condizionerà il proprio futuro.
Cristian Mungiu racconta il dramma di un uomo, il dottor Romeo Aldea (Adrian Titieni) che ha sempre seguito la retta via ma inizia a mettere in dubbio la sua morale pur di riuscire a regalare lo spiraglio di un futuro migliore a sua figlia. Eliza (Maria Dragus) é una studentessa modello, ha ottenuto una borsa di studio per poter studiare in Inghilterra ma per mantenerla deve ottenere la media del 10 all’esame di maturità; il giorno precedente l’esame viene aggredita a pochi metri dall’ingresso della scuola dove il padre l’aveva lasciata per la fretta di dover correre dall’amante, é sconvolta, timorosa di non riuscire a dare il massimo durante le prove.
Romeo vede pian piano frantumarsi il piano di fuga che aveva progettato per lei, decide così di aiutarla in una maniera non propriamente consona. Quando prova a rassicurare Eliza sul suo futuro, immaginandola a Kensington Gardens a ripensare alla Romania e tutto le sembrerà irreale, in realtà lui non vuole che sua figlia ripeta il suo errore: ritornare in un Paese che ha ben poco da offrirti e ti risucchia nel suo sistema di raccomandazioni e corruzioni a cui anche i più virtuosi prima o poi cedono.
“Credevamo nel cambiamento, ci sentivamo forti, volevamo spostare le montagne.”
Romeo
Pur utilizzando una ripresa in soggettiva lo spettatore assisterà all’evolversi degli eventi senza poter giudicare i personaggi che conosce. Mungiu ci trasporta nel dramma di un genitore che teme il fallimento come padre di sua figlia, di non esser riuscito a darle il giusto esempio, lo dimostra quando scopre che Eliza si era confidata con sua moglie Magda (Lia Bugnar) sulla perdita della verginità e della sua attuale relazione con Marius (Rares Andrici), di cui non mostra particolar stima.
Il nostro parere: 7
La lezione finale che Mungiu ci regala é che Romeo pur avendo cercato di riparare ad un proprio errore attraverso altri gesti immorali (spintarelle, corruzioni) per aiutare sua figlia, violando tutti i suoi insegnamenti, riceverà la lezione di vita più importante da Eliza che si dimostra indipendente, libera dalla pressione paterna e sorridente, seppur timorosa ed incerta per il suo futuro come i suoi coetanei
“Un padre, una figlia” di Cristian Mungiu sarà visibile nelle sale italiane a partire dal 30 agosto, distribuito da Bim Distribuzione.
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