Presentato nel 2011 alla 68esima Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia esce il 12 maggio “Wilde Salomè” la controversa opera di Al Pacino ispirata alla Salomè di Oscar Wilde. Esce a distanza di 5 anni dalla presentazione al Lido anche a causa di un lavoro di rimontaggio (sono stati ulteriormente tagliati 6 minuti circa dall’opera del 2011) da parte del regista americano che ha scelto di essere distribuito in Italia da Distribuzione Indipendente.
Al Pacino mette in scena la storia della principessa Salomè a Los Angeles, affidando ad Estelle Parsons la regia teatrale così da potersi focalizzare meglio alla realizzazione del suo controverso lungometraggio prodotto da Barry Navidi e Robert Fox.
“Wilde Salomè” é l’ossessionante viaggio di ricerca sulle orme del drammaturgo inglese Oscar Wilde che scrisse l’opera – ispirata alla figura della lussuriosa Salomè di cui si innamorò il patrigno Re Erode, sovrano della Giudea -per la prima volta in lingua francese e a, causa dello scandalo che lo attraversò ne fu proibita la sua rappresentazione a Londra ma fu in seguito ampiamente apprezzata tanto da ispirare Richard Strauss per la sua Salomè. Al Pacino é un appassionato estimatore delle opere di Oscar Wilde ma, col tempo é diventato un attento ricercatore della vita dell’emarginato scrittore inglese che durante la sua vita venne bistrattato dal suo stesso ambiente e incarcerato per il suo *orientamento sessuale*. Al Pacino sfida se stesso e le sue capacità nel rappresentare doppiamente la Salomè, riprendendo le prove e parte della rappresentazione teatrale, ne viene fuori un documentario in cui assistiamo al tormento del regista americano che deve dimostrare il polso fermo davanti alle scelte di produzione e nella direzione degli attori e di se stesso, nei panni dell’avido Re Erode.
Nei panni della principessa di Giudea una lussuriosa e penetrante Jessica Chastain, che al chiaro di luna si innamora di una voce, la voce del profeta Giovanni Battista (Kevin Anderson) imprigionato dal patrigno all’interno di un pozzo.
All’interno del documentario vi sono anche interviste ad artisti che durante la propria carriera si sono sentiti influenzati dagli scritti di Oscar Wilde, come Bono Vox e i drammaturghi Gore Vidal, Tom Stoppard e Tony Kusher; oltre all’incontro col nipote dello scrittore inglese Merlin Holland che racconta al regista americano come la figura di suo nonno non sia mai stata valutata adeguata in quegli anni, costringendo la sua famiglia a cambiar cognome.
Al Pacino cerca di ricucire la vita spezzata di Oscar Wilde attraverso il suo lavoro, e per farlo sceglie minuziosamente ogni tassello della messa in scena, e si compiace per la sconvolgente di interpretazione di Jessica Chastain che da innocente fanciulla si trasforma in demone desiderosa della testa del profeta.
Il nostro parere: 8
Al Pacino prova a trasmettere allo spettatore la sua passione viscerale per l’opera del drammaturgo inglese indagando sulla sua vita professionale e personale attraversando Dublino, Londra e New York, ripercorrendo i luoghi che più lo hanno toccato. Lo spettatore vive il tormento del regista/attore, che sente il “peso” dell’importante opera a cui sta cercando di dar nuova vita.
“Wilde Salomè” di Al Pacino esce nelle sale italiane il 12 maggio distribuito sia in lingua originale sia in versione doppiata da Distribuzione Indipendente.
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