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[TFF34] – La recensione di Free State of Jones, il film di Gary Ross

Nell’edizione 2016 del Torino Film Festival abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima nazionale Free State of Jones, il nuovo film con Matthew McConaughey, diretto da Gary Ross.

Tratto da alcuni eventi accaduti realmente, il film racconta di Newton Knight, un infermiere Confederato che diserta dalla Guerra Civile per tornare al suo paese natio, nella contea di Jones. Qui, con l’aiuto dei cittadini e degli schiavi si opporrà alle angherie dei Confederati stessi fino a proclamare lo stato libero di Jones.

L’opera di Gary Ross purtroppo presenta numerose lacune. Prima di tutto uno spaesato ma volenteroso Matthew McConaughey, altrove sempre più bravo, qui in una parte non nelle sue corde e poco aderente al suo viso e alla sua recitazione. In realtà l’attore ci mette molto impegno e non mi sorprenderei arrivasse una nomination agli Oscar, ma il suo affannarsi non rende mai veramente credibile il personaggio.

La regia di Ross è quanto di più classico si possa aspettare da un film del genere: dimenticate l’autore di Hunger Games, qui sembra invecchiato e la sua visione del film è obsoleta e stantia, non adeguata agli standard di un film prodotto nel 2016. Nello stile, ricorda tantissimo il pessimo L’ultimo samurai con Tom Cruise.

Altro punto negativo è la scrittura. Si poteva tranquillamente intitolare “Robin Hood nella Guerra Civile”, poichè il personaggio è stato copiato palesemente dal noto eroe di tanti film. Stesse le motivazioni, stesso il modus operandi, stessi i discorsi di incoraggiamento. Discorsi, peraltro, che pescano nella retorica più abusata del cinema di avventura. Inoltre, a corollario del protagonista, i personaggi di supporto sono monodimensionali: i cattivi veramente cattivi, i neri perseguitati ma di buon cuore, il ragazzino di buone speranze che finisce male, nel film c’è tutto il già visto.

Le cose buone rimaste sono poche. Finalmente un protagonista che è un infermiere, categoria sottoutilizzata nei film americani. Ricordiamo pochissime pellicole con un infermiere protagonista, prima fra tutte l’ottimo Flags of our fathers di Clint Eastwood.

Gradevole anche il ritmo: malgrado le sue due ore e mezza, il film scorre velocemente e senza intoppi, come solo gli americani sanno fare. Buona anche l’idea di intervallare nel film alcune scene di eventi che avverranno 80 anni dopo per vedere le conseguenze delle azioni del nostro eroe Newt.

Insomma, malgrado le buone intenzioni, una occasione mancata per la carriera del bravo McConaughey e del pur dotato Gary Ross, qui alle prese con una pellicola fatta con la concentrazione sui prossimi premi Oscar. Occhi alla protagonista femminile Gugu Mbatha-Raw che buca veramente lo schermo e bello vedere Mahershala Ali, il Cottonmouth di Luke Cage.

Voto: 5

Ecco due trailer per voi:

 


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