All’interno della sezione Festa Mobile del Torino Film Festival 2017 è stato presentato il film Tesnota, probabilmente distribuito col nome internazionale Closeness, diretto da Kantemir Balagov e prodotto da Aleksandr Sokurov.
Il film, visto anche nell’edizione di quest’anno del Festival del Cinema di Cannes, dove ha vinto il premio FIPRESCI, ha raccolto consensi unanimi da pubblico e critica.
1998, Nalchik, Caucaso. Una famiglia ebrea viene sconvolta dal rapimento del figlio minore. Evita la polizia e si stringe nella comunità di appartenenza, ma i conflitti latenti esplodono e Ilana, la sorella, si ritrova a lottare contro tutto e tutti.
L’opera di Balagov presenta molte luci e molte ombre. Il film scorre bene, è interessante e intrigante, tra i suoi elementi di forza spicca la fotografia stupenda e ricercata: i personaggi sono spesso inquadrati con tagli di luce sul volto, oppure sono ripresi attraverso i visi sfuocati del primo piano, quasi fossero incorniciati.
La vicenda ci mostra e ci fa conoscere aspetti della cultura ebrea russa, chiusa e antiquata. La protagonista, che sembra la sorella gemella di Evan Peters, interpreta un personaggio duro, che fa scelte poco condivisibili ma ha lo stesso furore e la stessa determinazione della Rosetta dei Dardenne.
L’opera di Balagov ha anche il difetto di essere lunghissima e di presentare un corollario di personaggio, compresa la protagonista, con cui è difficile entrare in empatia o ad amare, quindi rimane una certa distanza e un certo disinteresse sulle vicende e sulla storia che si dipana.
Il film, comunque, non è male, si apprezza lo stile di Sokurov, molto forte e visibile, ma siamo lontani dal gridare al capolavoro, molto lontani.
Il Trailer.
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