365 Giorni, recensione del film offerto da Netflix
365 Giorni è un film italo-polacco, disponibile in streaming sulla piattaforma Netflix, con protagonista l’attore Michele Morrone.
Massimo è un potente mafioso italiano che assiste all’omicidio del padre, ereditandone l’impero. Con Laura, una donna polacca di cui è follemente innamorato, inizia però un gioco perverso il cui obiettivo finale è farla innamorare di lui nel giro di un anno.
Dopo un incipit piuttosto lento e banale, 365 Giorni riesce a raccogliere i primi risultati positivi “solo” dopo i primi venti minuti di visione, e questo perchè sorretto da una sceneggiatura scarna, fatta di dialoghi già sentiti e per lo più scontati. Per certi aspetti risulta palese che la fonte di ispirazione sembra riportare a quel Cinquanta Sfumature di Grigio completamente distrutto dalla critica. Le sequenze più interessanti, paradossalmente, sono quelle che portano alla luce scene di sesso il più delle volte esplicite, e questo la dice lunga sul valore narrativo di questa pellicola.
La presenza di Michele Morrone nel cast strizza l’occhio all’estetica, mostrando talvolta sprazi di buona recitazione, a tal proposito lo attendiamo in film più impegnativi. Di buona fattura risulta, invece, la fotografia, così come la scelta dei brani che compongono la colonna sonora.
A nostro avviso, 365 Giorni è un film senza molte pretese, ideale per chi vuole passare semplicemente una serata bollente e tranquilla. Nonostante un finale quasi auto-conclusivo sono in produzione già due sequel.
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