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[36TFF] Recensione di Mandy, l’horror con Nicolas Cage

Largo spazio all’horror di qualità in questa edizione del Torino Film Festival. Per la sezione After Hours oggi abbiamo visto Mandy, di Panos Cosmatos, interpretato da Nicolas Cage.

La serenità di una coppia isolata nei boschi è spezzata da una setta dedita all’occulto: niente sarà più come prima.

Dopo aver fatto il giro di molti festival internazionali, come Sundance e Cannes, approda finalmente in Italia uno degli horror più attesi dell’anno, Mandy, supportato da critiche esaltanti e salutato come uno dei migliori film di Nicolas Cage da anni.

Starless dei King Crimson, sui titoli di testa, rappresenta bene il tono del film. Un chiaro omaggio al cinema lisergico degli anni ’70 mescolato all’horror urbano a metà tra il personaggio di Ash de La Casa con i primi Mad Max.

Tutto questo mescolare porta ad un film bello ma imperfetto, con una prima parte molto lenta, impreziosita dalla bellezza ipnotica e maledetta di Andrea Riseborough.

La seconda parte, più ritmata e gore, non fa che creare un semplice revenge movie, con sgozzamenti e divertimento da parte del pubblico che ha riso e ha applaudito il nostro protagonista numerose volte.

Inserti con titoli fluo, pezzi di cartone animati stile anni ’80, fotografia densa e nerissima, Mandy è un delirio pop apprezzabile più per la forma che per il contenuto.

Nicolas Cage è bravo ma ben lontano da Via da Las Vegas. Tra i produttori segnaliamo Elijah Wood, ormai ben ancorato al mondo horror dopo la saga de Il signore degli anelli.

Se volete divertirvi senza molte pretese, se non vi spaventano la violenza esagerata e i tempi rallentati, Mandy è il film che fa per voi. Cosmatos è un regista da tenere d’occhio: guardate la bellezza dell’ultima scena ambientata nella chiesa nel deserto.V


Il Trailer



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