Il Torino Film Festival prosegue il suo percorso a vele spiegate, e qui vi presentiamo la recensione del primo film in concorso, Wildlife, diretto dal noto attore Paul Dano, e interpretato da Jake Gyllenhaal e Carey Mulligan.
Nel Montana degli anni Sessanta, un adolescente è il testimone dello sgretolamento del matrimonio dei suoi genitori. Il padre perde il lavoro e decide di unirsi ai volontari che cercano di domare un incendio che devasta le montagne. L’aria poco serena del Midwest è messa in scena con mano sicura. Mettendo a fuoco le dinamiche familiari, gli slittamenti degli affetti e soprattutto gli “incendi” emotivi.
Il film di Dano porta con se alcuni elementi intriganti che ci permettono di consigliare altamente la visione. Primo su tutti la buona interpretazione dei due protagonisti principali, soprattutto la Mulligan, che ha sulle spalle buona parte del peso del film, e interpreta un personaggio difficile e, a tratti, respingente.
Il piccolo protagonista, interpretato da Ed Oxenbould, ha un visto molto somigliante al giovane regista e questo può far pensare a una sovrapposizione tra il vissuto del protagonista e quello del regista, come se il dolore raccontato fosse proprio.
In Wildlife, la novità è, forse, che l’elemento di rottura della coppia, sebbene con le proprie motivazioni, sia la madre, donna tipica degli anni ’60, che si trova ad essere un po’ “leggera” per portare avanti la casa e la famiglia.
Il tutto viene presentato sottotono. Lo sguardo attonito del protagonista, che rimane attonito per tutto il film, forse un po’ troppo, ed è il prisma in cui si osserva il rapporto di coppia.
Wildlife di Paul Dano è un film che si lascia vedere, anche se non entusiasma, e probabilmente si dimenticherà velocemente. A nostro avviso, guardando il film, si ha la sensazione di assistere ad un mix di tanti film già visti. Fortunatamente gli attori meritano il prezzo del biglietto.
Il Trailer
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