37TFF – Recensione End of the century, il film di Lucio Castro
Per la sezione competitiva del 37° Torino Film Festival abbiamo visto in anteprim Fin de siglo, film diretto da Lucio Castro, e interpretato da Juan Barberini. Il film uscirà probabilmente col titolo End of the century. Questa la nostra recensione.
Due ragazzi si conoscono a Barcellona, fanno sesso e parlano. Scoprono, con grande sorpresa, di essersi già conosciuti 20 anni fa, sempre a Barcellona, in circostanze profondamente diverse.
COMMENTO
Il film di Lucio Castro ha una struttura frammentata in tre parti: la parte ambientata ai giorni nostri, quella ambientata 20 anni fa e una terza parte su un ipotetico futuro insieme. La parte centrale è quella più lunga e più esplicativa, poichè racconta il loro incontro e la scoperta del sesso insieme.
La pellicola ci immerge nella storia dei due ragazzi, e di quello che li ha portati a conoscersi anni prima, seguendoli senza sosta e ponendoli al centro dell’attenzione. La sceneggiatura è molto semplice, senza guizzi particolari come anche la regia, che non dimostra nessun elemento che possa rendere il film quantomeno ricordabile.
L’opera di Castro, peraltro, ricalca molto la struttura del film Weekend, diretto 8 anni fa da Andrew Haigh, sempre con tematica gay e con un rapporto che non può avere un futuro, e questo particolare lo rende ancor meno originale di altri prodotti di genere.
A nostro avviso, nonostante sia stato molto apprezzato dalla critica internazionale, End of the century risulta un prodotto abbastanza esangue, e scivola via senza particolari emozioni. Senza contare che i personaggi, 20 anni prima, sono identici nel look e nell’atteggiamento di quelli odierni, particolare non di poco conto in un presente dove l’uso della tecnica digitale fa miracoli.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
2 thoughts on “37TFF – Recensione End of the century, il film di Lucio Castro”
Comments are closed.
Forse non hai capito che (SPOILER)
quasi tutto il film è un sogno del protagonista.
apprendo dalla recensione che la narrazione noiosa fa la spola tra presente e passato. non c’è traccia che lo indichi.