Star Trek: Picard, il commento trekkie del terzo episodio
Star Trek: Picard sta andando a curvatura 8 e siamo già arrivati al terzo episodio. Il nuovo episodio è stato distribuito su Amazon Prime Video. Di seguito, l’opinione di un vecchio trekkie. NO SPOILER.
Ho appena terminato di vedere il terzo episodio e devo dire che ogni puntata che passa i brividi aumentano. Ritrovare nelle prime scene uno dei tanti indimenticabili personaggi meteora di Star Trek: The Next Generation, il borg Hugh, interpretato da un oramai cinquantenne Jonathan Del Arco, non può non aver fatto calare la lacrimuccia a tutti gli appassionati.
Ma siccome la nostalgia e il rievocare decine di personaggi dal passato per fare contenti i fan di vecchia data, da soli non bastano, gli sceneggiatori di Star Trek: Picard avevano il difficilissimo compito di inserire nuova linfa vitale in una serie che, altrimenti, sarebbe rimasta semplicemente una sorta di triste rievocazione storica, di canto del cigno di un cast dal passato glorioso.
La buona notizia è che quest’impresa sta riuscendo alla grande e il terzo episodio ne è una dimostrazione incontrovertibile. Nuovi personaggi come il pilota Rios (Santiago Cambrera) e l’ex ufficiale Raffi (Michelle Hurd) promettono bene e si vanno a mescolare senza grumi agli interpreti tratti da un passato glorioso, come il già citato Hugh, capo di una fazione Borg piena di personalità e la cui storia si fa più avvincente che mai.
Come nel miglior stile Star Trek, l’azione per ora è poca (ad eccezione di qualche piccola zuffa…) lo Spazio è ancora del tutto assente, ma nonostante questo i dialoghi profondi e la qualità della storia rendono la visione incredibilmente avvincente e lo spettatore bramoso di un nuovo episodio, per il quale purtroppo dovrà attendere un’intera settimana.
Ma ci siamo, le gondole di curvatura della nuova nave del Capitano Picard e del suo improvvisato equipaggio sono state attivate! Si parte a curvatura 8 verso nuove avventure, verso il cuore della storia. E se pensiamo che fino ad ora abbiamo avuto solo un succulento antipasto, c’è da avere l’acquolina in bocca.
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