Vi proponiamo la recensione di Spenser Confidential, film Netflix, diretto da Peter Berg, e con Mark Wahlberg.
Tratto dal romanzo “Wonderland” di Ace Atkins, “Spenser Confidential” racconta la storia dell’ex agente di polizia Spenser che, dopo aver trascorso ben cinque anni in gattabuia, si trova a far luce sull’omicidio di un giovane ex collega collegato, in qualche modo, con le ragioni della sua condanna.
Il film, prodotto e distribuito tramite la piattaforma Netflix a partire dal 6 marzo 2020, è ambientato a Boston e rappresenta la quinta collaborazione (dopo, tra gli altri, “Red Zone – 22 miglia di fuoco” e “Boston – Caccia all’uomo”) tra il regista Peter Berg e l’attore Mark Wahlberg.
“Spenser Confidential”, però, si distingue un pochino dalle precedenti pellicole del duo regista/attore in quanto caratterizzato da toni più scanzonati e alcune trovate da commedia che lo inseriscono nel filone dei thriller/polizieschi ricchi di azione ma anche di trovate divertenti, come ad esempio “Arma Letale” e “Bad Boys”.
La sceneggiatura di Brian Helgeland e Sean O’Keefe si sviluppa in maniera lineare, al meno per quelli che sono gli standard del genere, senza particolari colpi di scena o altri elementi d’eccezione ma, allo stesso tempo, senza troppi intoppi. Le sequenze d’azione rappresentano senza dubbio l’aspetto più succulento del film in cui non mancano comunque alcuni momenti a carattere “epico” o “eroico”, tipici del cinema di Berg.
Al di là del rodato Mark Wahlberg, che ha ormai dimostrato di sapersi muovere a proprio agio sia dalle parti del puro film d’azione che da quelle della pellicola più impegnata, gli interpreti risultano tutti adeguati agli standard di una tipologia di opera cinematografica votata principalmente all’intrattenimento puro in nome dell’adrenalina.
Funzionale il montaggio, così come la colonna sonora e la fotografia.
Le porte sono aperte ad eventuale sequel. Staremo a vedere.
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