Vi proponiamo la recensione della terza stagione di Riverdale, la serie teen distribuita anche via Netflix.
L’ormai popolare serie teen, liberamente ispirata ai personaggi degli Archie Comics, è giunta alla sua terza stagione. Riverdale e i suoi protagonisti continuano ad ottenere, stagione dopo stagione, popolarità e consenso del pubblico più giovane.
La spettrale e nebbiosa cittadina di Riverdale non sembra trovare pace: dopo la cattura del feroce Black Hood, un nuovo antagonista entra in scena per terrorizzare, con le sue sembianze sovrannaturali, i nostri affezionati eroi. Archie, Veronica, Jughead e Betty si ritrovano ad affrontare un nuovo nemico, tra drammi famigliari, nuove comparse ambigue e amori spezzati.
Commento
La terza stagione presenta una struttura molto simile alle due precedenti: nei 22 episodi permane l’aspetto fugace nelle situazioni narrate, queste nascono e si risolvono nel giro di poche scene creando un certo senso di disorientamento e confusione. Si potrebbe paragonare la struttura scenica ad una matrioska, dove all’interno di una grande storia vi sono altrettante macro storie.
La confusione è tanta, ma non solo nella sceneggiatura. Se nella prima stagione Riverdale si è mostrata al pubblico come uno spettacolo dark e a tratti crime, ora si aggiunge anche l’età del proibizionismo degli anni 20 e 30 con il diffondersi degli speakeasy, il mondo crudele e affaristico dei gangster, le lotte clandestine alla Fight Club con un accenno musicale alla storia di Rocky Balboa e, per non farci mancare nulla, tutto questo è legato da un gioco fantasy molto pericoloso che in modo inquietante si ripercuote nella realtà del film.
Ma è proprio l’aspetto del mordi e fuggi, del subito ed ora che caratterizza la serie e, più in generale, la vita contemporanea, che piace al grande pubblico. Questo fattore unito alle vicende e alla caratterizzazione dei personaggi – modello rappresenta l’ingrediente vincente di Riverdale, in cui noi possiamo scegliere di essere Archi, il Rosso Paladino, Veronica l’Incantatrice, Jugh l’Apocalittico oppure Betty la Regina Grifone.
Riverdale è tanto, forse troppo, ma la sua bizzarria e stravaganza è forse la sua più alta qualità. La fine non è ancora giunta, e il finale di stagione sembra metterci davanti ad una grande tragedia….o forse no?
Ricordiamo che Premium Stories in questi giorni sta trasmettendo la quarta stagione.
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Ho visto tutte e 3 le stagioni. Non mi piace il personaggio di Archie troppo zerbino e bambinone anche quando vorrebbe dimostrarsi eroico. Per assurdo in certi punti nella terza stagione, nei quali “non era in lui”, anche se ovviamente si spingeva troppo oltre in quel caso, sembrava ci fosse stata una maturazione.. una crescita.. poi ritorna quello di prima. Che esempio darà mai ai giovani descrivere un personaggio(che dovrebbe essere fra i principali) in questo modo?
Alcune scene con le quali vengono sventati omicidi o catturati assassini sono molto oltre il limite dell’inverosimile tanto che pensi: è un teen drama, ma sembra fatto per bambini. Mi prendono in giro? Non dico che ogni scena della serie tv debba essere realistica.. ma per emozionare un minimo chi la guarda, non dovrebbe spingersi troppo verso il fiabesco, altrimenti sembra quello che ho detto prima. Questo è il senso.
Soprattuto se vuole spingersi in ambientazioni piene di delinquenza, pericolo, insomma.. il genere in cui si è incanalata non è quello della soap opera(per intenderci). Avrebbe delle venature thriller anche interessanti nel mezzo.. quindi uno si aspetta personaggi “diversi” da alcuni di quelli che vedo qui.. Alcuni altri personaggi li trovo piatti e scialbi.
Le potenzialità di base per poter fare qualcosa di buono le avrebbero avute a mio parere. Eccome. Per questo lo ho guardato tutto. Peccato per quella “patinatura” che ha evidentemente ammorbidito alcune scene rendendo “poco credibile” tutto il resto. Forse una forma di pseudo “politically correct”, molto ben nascosto per giovani ha smussato alcune parti volontariamente? non importa, è una domanda retorica. Intanto il risultato è questo. P.s: ho espresso solo il mio personale parere. Ho inserito la recensione qui visto che si parla della terza stagione, forse è l’articolo più appropriato.