Tiger King, commento alla docu-serie Netflix su Joe Exotic
Da quando è apparso nel catalogo Netflix, mai avremmo immaginato che la docu serie “Tiger King“ ottenesse un successo mondiale. Ve ne parliamo nel nostro articolo.
Più di 5 anni fa il regista Eric Goode, mentre raccoglieva materiale per realizzare un documentario sul commercio di serpenti esotici in Florida, si imbattè in un uomo che nel suo furgone trasporta un cucciolo di leopardo delle nevi. Decide così di cambiare soggetto del suo lavoro, e conosce Joe Exotic.
Joe Exotic (all’anagrafe Schreibvogel) è un cowboy dell’America rurale, tossicodipendente, omosessuale e amante delle armi. Nel 1999 crea il suo zoo privato con animali esotici (il GW Zoo), dove alleva più di 200 tigri. Nel programma web da lui creto mostra la sua attività in Oklahoma, proclamandosi “Re delle Tigri“. Joe è uno showman che spettacolarizza ogni frammento della sua vita privata e del suo lavoro; in Italia un’attività del genere non sarebbe accettata, mentre in Oklahoma e in altri Stati statunitensi è assolutamente possibile.
Parlare su Netflix di Tiger King, di Joe Exotic e del suo zoo privato ha dato l’occasione ai registi Eric Goode e Rebecca Chaiklin di approfondire, attraverso 7 puntate, il contraddittorio mondo dei proprietari di felini di grossa taglia. Un mondo in cui le tigri nate e cresciute in cattività negli zoo privati sono un numero ben maggiore rispetto alle tigri che crescono in natura.
Durante le riprese di “Tiger King“ i registi non giudicano mai Joe e il suo lavoro, anche quando riprendono una tigre che morde il braccio di un dipendente del GW Zoo costretto all’amputazione, ma soprattutto non si schierano durante la sua personalissima battaglia con Carole Baskin.
Carole Baskin, animalista convinta definita la Madre Teresa dei felini, è sicuramente al primo posto della lista nera di Joe Exotic tanto da aver speso tempo e denaro per far scoprire gli scheletri nascosti della donna. La Baskin, non è così diversa dagli allevatori di tigri che combatte con la Big Cat Rescue, anche lei ha dei felini in gabbia che “protegge dalla cattività” diventati l’attrazione principale della sua riserva naturale, tanto da essere accusata di aver ucciso il suo marito milionario, improvvisamente scomparso. Joe è ossessionato da Carole, il suo obiettivo non si limita a frenare la sua attività ma vuole vederla morta, e per questo è accusato di aver pagato un sicario ed è attualmente in carcere.
“Tiger King” è un viaggio nella vita eccentrica di Joe Exotic, un uomo che ha amato i suoi mariti (era poligamo), ha sempre dimostrato affetto nei confronti dei suoi felini e rispettato i suoi dipendenti. La docu serie Netflix è la fotografia di un’umanità assetata di riflettori, alla perenne ricerca di devozione e affascinazione, che non coincide con un’attenzione dedicata agli animali anzi, le tigri sono molto spesso messe da parte perché soffocate dalle personalità dei protagonisti. In realtà dagli episodi messi a disposizione, si evince che nessuno fa veramente il bene degli animali.
La serie ha avviato una serie di discussioni, non unicamente da parte di animalisti in prima linea per la difesa degli animali ma, soprattutto sul destino giudiziario di Joe: il Presidente Trump vuole chiedere la grazia per scarcerarlo. E il mondo hollywoodiano è rimasto stregato dal personaggio di Joe Exotic, tanto da far partire un toto casting per un ipotetico film, Joe potrebbe essere interpretato da Edward Norton o Bradley Cooper.
La docu serie “Tiger King”, attualmente disponibile sulla piattaforma Netflix, si arricchisce di un episodio extra creato in questo periodo di isolamento in cui l’attore John McHale interpella a distanza i protagonisti della serie.
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