The Eddy: Recensione della nuova serie Netflix
Vi proponiamo la recensione di The Eddy, serie proposta dal colosso Netflix, con Damien Chazelle tra i registi.
Creata da Jack Thorne, noto soprattutto per aver scritto insieme a J.K. Rowling il dramma teatrale basato sulla saga di Harry Potter, “The Eddy” è una miniserie, distribuita tramite la piattaforma Netflix a partire dall’otto maggio 2020, ambientata a Parigi e composta da 8 episodi della durata di circa cinquanta minuti.
La narrazione segue le vicende di Elliot Udo, titolare di un locale parigino dove si suona musica dal vivo, della sua famiglia e dei suoi amici. Dopo la pubblicazione del primo teaser trailer, diffuso il 27 febbraio 2020, la serie ha avuto un grande risalto soprattutto grazie alla presenza, tra i registi, del premio Oscar Damien Chazelle, autore del blasonato “La La Land”.
La cosa che salta subito all’occhio, fin dai primi episodi di “The Eddy”, è la scelta, in un certo senso molto “europea”, di mettere in risalto la quotidianità dei personaggi rispetto allo svolgimento stesso del corpus centrale della trama. L’aspetto musicale non è meno importante di quello visivo e, così come accaduto nelle precedenti opere di Chazelle “La La Land” e soprattutto “Whiplash”, le musiche entrano diegeticamente nella messa in scena, invadendola e cercando di trasmettere allo spettatore tutta la passione per la musica che i personaggi, e gli autori stessi, hanno.
L’impresa, secondo il parere di chi scrive, è riuscita in parte. L’aspetto visivo è ben curato e la scelta di prediligere i primi piani e di utilizzare, nella maggior parte dei casi, la camera a mano risulta vincente. Quello che manca, però, è una certa forma di empatia con i personaggi. Il linguaggio seriale, si sa, è diverso rispetto a quello cinematografico e la forza di un opera come ad esempio “Whiplash”, va a disperdersi in un prodotto di durata maggiore che, quindi, necessiterebbe di un utilizzo diverso dei tempi, nella scrittura soprattutto. Sebbene a questo difetto, che poi più che un difetto è un limite, va ad aggiungersi anche una certa inverosimiglianza nei dialoghi, la coralità della storia e l’approfondimento psicologico dei personaggi rendono “The Eddy” un prodotto, tutto sommato, piuttosto riuscito, nonché un interessante esperimento di serie televisiva statunitense che cerca di seguire i dettami del cinema d’autore europeo.
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