Netflix ha pubblicato pochi giorni fa la terza e conclusiva stagione dell’apocalittica serie The Rain. Questa la nostra recensione.
Rasmus (Lucas Lynggaard Tønnesen) è ancora ospite dell’Apollon. Nei suoi sogni vede Sarah (Clara Rosager). La ragazza è morta, ma Rasmus la sente invocare il suo nome. Fie (Natalie Madueno) è incinta e, con l’aiuto degli altri, cerca di portare a termine la gravidanza stando lontana dal virus.
COMMENTO. Un passo avanti con la seconda stagione e due indietro con questa. Tutto ciò che aveva sollevato interesse e curiosità nel corso della stagione precedente è stato preso e sprecato in un susseguirsi di eventi banali e scialbi, andando poi a chiudere il cerchio con un finale melenso e sconclusionato.
Reduce da evidenti problemi a livello narrativo, con buchi e contraddizioni che avevano fatto storcere il naso allo spettatore negli episodi precedenti, The Rain ha dimostrato di non essere in grado di fare il salto di qualità, creando situazioni d’imbarazzo con personaggi redivivi buttati li a casaccio, senza approfondire minimamente le esperienze che gli stessi avevano vissuto. Colpi di scena praticamente assenti, ed episodi – fortunatamente solamente sei – di una noia mortale. E’ purtroppo questo il verdetto di quest’ultima stagione.
Si tratta di un vero peccato, e questo perché The Rain aveva gettato delle ottime basi ed avrebbe potuto, in questo anno così particolare, dire la sua su un argomento così attuale come quello di un Virus capace di decimare la popolazione. Un colpo di scena, come quello che ha chiuso la passata stagione, avrebbe dovuto esser meglio sfruttato dalla produzione, magari andando a costruire un episodio intorno all’accaduto, cosa purtroppo non avvenuta.
A nostro avviso, ciò che ha potuto incidere sulla qualità del prodotto finale è stato l’affidare la scrittura degli episodi ad un numero elevato di persone, elemento che non ha contribuito a creare il giusto collante.
Il cast non è minimamente progredito, ogni attore ha fornito interpretazioni monocorde che hanno reso ancora più piatto ogni minuto di ogni singolo episodio.
In definitiva, The Rain aveva dalla sua un’idea di base buona, un’ambientazione interessante ed un cast acerbo ma promettente, ciononostante nel corso delle tre stagioni non è riuscito a valorizzare né la forma, né tanto meno la sostanza, con un evidente spreco di capitale intellettivo e recitativo.
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