Venezia 77, il secondo giorno: riflettori puntati su Pedro Almodovar e The Human Voice
L’anno scorso, Pedro Almodovar aveva ricevuto il suo Leone d’Oro alla carriera e adesso è ritornato a Venezia 77 per presentare il suo corto: The Human Voice, con Tilda Swinton che ha già ricevuto il suo Leone d’Oro alla carriera nella prima giornata di Mercoledì 2 Settembre.
The Human Voice è il primo film in inglese di Pedro Almodovar. L’ha pensato durante il lockdown, quando era chiuso nel suo appartamento, ed è stato girato quando si è concluso il lockdown. Si tratta di un corto basato sull’omonima pièce di Jean Cocteau, attualizzato alla nostra epoca. Tilda Swinton, la protagonista, è una donna che chiude al telefono una relazione con l’uomo che ha amato per quattro anni.
Tra i film in concorso, a Venezia 77 e nella seconda giornata di Giovedì 3 Settembre, è stato presentato Amants della francese Nicole Garcia (Mal di pietre, 2016). Al centro della trama ci sono due giovani, Simon e Lisa, che si ritrovano alcuni anni dopo essersi separati a causa di eventi. Lei, però, si ritrova sposata con un altro uomo ma il ricordo di Simon non l’ha mai abbandonata. Il film è stato accolto con feedback non proprio positivi; pare che la sceneggiatura non funzioni a dovere. Nel cast del film ci sono Stacy Martin (si era fatta conoscere con Nymphomaniac di Lars von Trier), Pierre Niney e Benoît Magimel.
In concorso anche Quo vadis, Aida? della bosniaca Jasmila Zbanic. Un film che esplora il dramma della guerra dei Balcani negli anni ’90 e in particolare il massacro di Srebrenica. Zbanic, vincitrice dell’Orso d’oro a Berlino nel 2006 con Il segreto di Esma, ha realizzato questo film con grande cuore. Ecco cosa ha dichiarato in una delle sue interviste:
“Srebrenica mi sta molto a cuore perché sono sopravvissuta all’assedio di Sarajevo e avremmo potuto fare la stessa fine. Srebrenica non vuol dire occuparsi solo di Balcani, ma dell’umanità intera, delle nostre azioni quando salta il freno della morale, quando riusciamo a reprimere ogni forma di umanità. Se la strage di Srebrenica accadesse oggi, nel 2020, avremmo lo stesso risultato: l’Unione europea non muoverebbe un dito! Dovremmo chiederci: è questa l’Europa in cui vogliamo vivere e far crescere i nostri figli? Mi piacerebbe che la gente si immedesimasse con quanto è accaduto a Srebrenica e si chiedesse come avrebbe reagito nei momenti difficili, come sarebbe potuto essere tutto diverso se avesse espresso solidarietà”.
Jasna Duricic, la protagonista del film, sembra essere una delle possibili vincitrici della coppa Volpi. Lei interpreta Aida, traduttrice per conto delle Nazioni Unite.
Per il resoconto della prima giornata di Venezia 77, Mercoledì 2 Settembre, cliccare qui.
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