Lo scorso 23 ottobre Amazon Prime Video ha distribuito Borat 2: Seguito di Film Cinema, sequel della cinica commedia interpretata da Sacha Baron Cohen nel 2006. Questa la recensione.
La regia è stata affidata questa volta a Jason Woliner (specialista nel mondo della televisione), con Sacha Baron Cohen protagonista nel ruolo di interprete, sceneggiatore e produttore. Nel cast anche Maria Bakalova, ed ovviamente tante celebrità del mondo della politica e del cinema.
A distanza di quasi 15 anni dal primo brillante capitolo, l’attore Sacha Baron Cohen è tornato ad interpretare il giornalista kazako più irriverente della cinematografia moderna, ma questa volta provando a spingere l’asticella maggiormente in alto. Tra i temi trattati in Borat 2 tanto spazio è stato dato al governo Trump, in particolare durante l’emergenza Covid-19, ma anche alla totale mancanza di diritti della donna in alcuni paesi del mondo.
Senza badare alle inevitabili conseguenze dovute ai fatti narrati al suo interno, Borat 2 segue la linea narrativa tracciata 15 anni prima dal film di Larry Charles, mettendo in scena un nuovo film capace di far sorridere, ma allo stesso tempo riflettere su temi caldi che colpiscono non solo il povero Kazakistan, irriso a più riprese dal suo protagonista.
Sono tanti i temi toccati, e non in maniera delicata, da Cohen nel corso del suo film, molti dei quali ancora oggi oggetto di pesanti scontri ideologici, battaglie giuridiche e odi razziali. L’intento, ovviamente, è quello di deridere tali comportamenti, stigmatizzarli se vogliamo, e far sì che il solo portarli sotto la luce dei riflettori in modo così fuori dagli schemi possa svegliare l’opinione pubblica, dando la possibilità ai soggetti interessati di rivedere i propri atteggiamenti, modi di ragionare e vivere.
La sceneggiatura di Borat 2 risulta ben scritta, con una narrazione scorrevole, e con soltanto poche occasioni in cui viene da storcere il naso per come certi eventi vengono collegati tra loro dal punto di vista cronologico. I personaggi inventati, tra questi ovviamente Borat e sua figlia, risultano estremamente stereotipati, ma in effetti è proprio l’effetto voluto da Cohen e dal regista Jason Woliner.
Sacha Baron Cohen si è dimostrato in più occasioni straordinario nel saper creare personaggi unici nel suo genere, figli del suo talento recitativo, e mai noiosi. Detto questo, la nuova versione del suo Borat (15 anni dopo) risulta troppo colorata e talvolta irrazionale all’inverosimile, e questo nonostante tali tratti distintivi hanno fatto la fortuna dell’attore nel primo capitolo. La spalla di Cohen in Borat 2 è interpretata dalla quasi esordiente Maria Bakalova, le cui doti recitative hanno ancora bisogno di essere testate adeguatamente. Comunque interessante la prova offerta da costumisti, trucco e parruco nei confronti del suo personaggio.
In conclusione Borat 2: Seguito di Film Cinema regala una buona dose di risate, ma si tiene ben saldo alla sua anima satirica, fatta di eccessi di ogni genere, con un protagonista (Sacha Baron Cohen) bravo, ma meno ispirato rispetto al passato.
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