Star Trek: Discovery 3 – Recensione dell’episodio 5
Come ogni venerdì, Netflix ha pubblicato un nuovo episodio, il quinto, della terza stagione di Star Trek: Discovery, intitolato Die Trying. Ecco l’opinione di un vecchio trekkie su questa nuova avventura del comandante Michael Burnham.
L’equipaggio della USS: Discovery, orami riunito, ha finalmente raggiunto il quartier generale di quello che resta della Flotta Stellare, quasi del tutto distrutta dopo il famigerato Grande Fuoco. A bordo di questa avveniristica base stellare (quasi mille anni nel futuro rispetto alla linea temporale di Star Trek: Discovery) Burnham e il capitano Saru fanne la conoscenza lo spigoloso ammiraglio Vance.
Sostanzialmente l’episodio consiste nel convincere i vertici della nuova Flotta Stellare che l’equipaggio della Discovery, venuto dal passato attraverso un tunnel subspaziale, non abbia intensioni ostili e voglia semplicemente aiutare la Federazione a ritrovare la grandezza perduta.
Questo tentativo di guadagnarsi la fiducia nella “nuova federazione” si manifesta attraverso un grande classico di tutti gli Star Trek, la spedizione su un altro pianeta/nave misteriosa. La missione, alla quale partecipano Michael Burnham, il dottor Culber e il capo della sicurezza Nhan, è recuperare delle erbe che possano curare alcuni umanoidi gravemente malati.
L’episodio, molto migliore del precedente, risulta in generale gradevole. La storia della singola puntata è interessante e propone allo spettatore, finalmente, quegli enigmi morali che sono stati alla base della grandezza di Star Trek e che sono disperatamente mancati per quasi tutta la messa in onda di Star Trek: Discovery.
Il dilemma tra obbligo di cura e scelte individuali riesce a rendere interessante persino un personaggio come il dottor Culber (Wilson Cruz), normalmente tra i meno brillanti in assoluto. Grazie ad una sceneggiatura ben orchestrata, i dialoghi risultano molto più convincenti e ben inseriti nel tessuto connettivo della storia, a differenza del precedente episodio.
La trama principale arriva infatti ad un punto di svolta, con la riunione tra la USS Discovery e il comando della Flotta Stellare che apre molti spunti potenzialmente interessanti. Come sarà, ad esempio, il rapporto tra i vecchi e i nuovi membri? Pacifico o burrascoso? Vedremo il prossimo venerdì.
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