Cinema ancora chiusi: per la cultura il futuro è cupo
Il CTS ha deciso di non riaprire i cinema e i teatri. Una decisione probabilmente sofferta dettata dalla situazione epidemiologica affatto risolta e che proietta la cultura verso un futuro cupo e senza apparente via di uscita.
L’ultimo DPCM prevede lo stop almeno fino al 5 marzo, ma tutti ci auspicavamo che, proprio a partire da tale data, i cinema e i teatri potessero riprendere la loro “normale” attività, pur seguendo i protocolli di sicurezza obbligatori per contrastare la pandemia di Covid-19.
Ma non è bastata la lettera scritta dall’ANICA insieme agli esercenti cinematografici nella quale si chiedeva al nuovo governo Draghi di poter riaprire le sale “inasprendo” le regole: il Comitato Tecnico Scientifico, anche a causa delle nuove varianti del Coronavirus, ha detto no.
La situazione è grave. I dati registrati nel 2020 hanno evidenziato un -93% di incassi rispetto all’anno precedente e le previsioni di quest’anno sono tutt’altro che incoraggianti.
Come già detto in precedenza, lo streaming ha cercato di salvare il salvabile, ma la cultura necessita dei luoghi in cui vivere appieno le opere d’arte; se non è la stessa cosa ammirare un dipinto di Botticelli o Tiziano riportato sulla pagina di un libro, allora lo stesso si può dire di un film visto al cinema piuttosto che sullo schermo di un pc o di un televisore.
La cultura va vissuta nei luoghi a essa dedicati, e le sale cinematografiche (come i musei e i teatri) vivono di opere d’arte che sono i film proiettati sul grande schermo. Non solo: i cinema sono luoghi di aggregazione in cui l’essere umano si ritrova a condividere l’emozione di vedere personaggi e immagini in cui identificarsi.
Il futuro della cultura, stando così le cose, è più cupo e oscuro che mai ma non è ancora scritto. Ci auguriamo, perciò, che il nuovo governo formato da Mario Draghi – che ha riconfermato Dario Franceschini ministro della cultura – sappia valorizzare la cultura (appunto) riaprendo i luoghi necessari per poterla (ri)vivere appieno.
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