Love Death and Robots volume 2: la recensione della serie animata Netflix
È da poco approdata sulla piattaforma Netflix l’intrigante seconda stagione della serie animata Love Death and Robots (❤️☠️🤖), e questa è la nostra recensione.
Otto gli episodi a comporre Love Death and Robots Volume 2, ognuno con una storia diversa, ed ognuno ha uno stile grafico e narrativo differente dagli altri. Di seguito il titolo ed una breve sinossi di ogni singolo episodio che andremo poi ad analizzare nello specifico più avanti.
- Servizio clienti automatico (Automated Customer Service): In un luogo ed in un tempo in cui l’umanità è totalmente dipendente dai robot domestici, una signora si trova ad affrontare un’aspirapolvere
- Ghiaccio (Ice): In un remoto pianeta ghiacciato un ragazzo “potenziato”, insieme ad un gruppo di amici uguali a lui, si troverà a dover far da balia al suo fratello “normale” durante una pericolosa bravata.
- Pop Squad: In un remoto futuro, l’umanità potrà godere di vita illimitata e senza malattie ed invecchiamento. Questo però a scapito della possibilità di riprodursi. Chi vorrà diventare genitore, sarà giustiziato insieme alla propria prole. Crudeltà necessaria per evitare il collasso del pianeta, già fortemente sovrappopolato.
- Snow nel deserto (Snow in the Desert): Un albino di nome Snow si è ritirato in un pianeta remoto, molti gli danno la caccia per impossessarsi del suo segreto.
- L’erba alta (The tall grass): Un treno si ferma all’improvviso, di notte, in aperta campagna. Cosa si nasconde nell’erba vicino ai binari?
- Era la notte prima di Natale (All Through the House): Due fratellini, riescono ad incontrare Babbo natale la notte della vigilia, ma l’incontro si rivelerà molto più inquietante del previsto.
- La cabina di sopravvivenza (Life Hutch): Scampato ad un combattimento con il nemico, un pilota precipita col suo caccia su un pianeta dove le sue truppe hanno arrangiato un container d’emergenza, che però risulterà danneggiato nell’atterragio.
- Il Gigante Affogato (The Drowned Giant): Immobile, sulla spiaggia, il cadavere di un gigante farà da attrazione alla popolazione locale e da stimolo alla riflessione per uno scienziato.
Netflix aggiusta il tiro e dona alla seconda stagione di Love Death and Robots una maggiore cura realizzativa. A differenza della sua prima stagione, datata lo ricordiamo 2019, sono solo otto gli episodi che qui vengono proposti, ognuno ben confezionato ed interessante. Se Volume 1 aveva vissuto pericolosi alti e bassi, con l’attuale stagione questo non accade. Ogni singolo episodio è un concentrato di spunti di riflessione e, nella sua interezza, Love Death and Robots Vol. 2, può definirsi un compendio della fantascienza classica e moderna.
Nonostante non godano di una lunga durata, i vari episodi di Love Death and Robots Volume 2 riescono a racchiudere al loro interno un gran numero di spunti narrativi e quesiti filosofici su cui far ragionare lo spettatore, motivo per il quale il suggerimento potrebbe essere quello di non fare una abbuffata della stagione, ma di soffermarsi nella visione del singolo racconto, provando a trovare al suo interno quelle peculiarità che lo rendono unico ed importante nel suo genere.
In alcuni frame è possibile ritrovare delle citazioni alla fantascienza cinematografica più famosa: l’incontro tra lo Xenomorfo e Ripley, che qui possiamo percepire nell’episodio All Through the House, è certamente l’emblema di questa scelta produttiva. Ma i riferimenti al genere sono tanti, da Blade Runner a 2001: Odissea nello spazio, e senza dimentaicare i riferimenti ai videoclip dei Gorillaz.
In ogni caso, è assolutamente apprezzabile lo sforzo che la produzione ha messo in campo per realizzare gli episodi con un’animazione ben studiata e raffinata. In alcuni casi quasi indistinguibile dalla realtà, come in Snow in the Desert, dove il 3D rasenta la perfezione. A tal proposito, va detto che questo corto potrebbe tranquillamente rappresentare l’episodio 0 di un possibile spin off sul personaggio. Infatti, il racconto è l’unico tra quelli proposti in Love Death and Robots vol. 2 che potrebbe dare il via ad una serie spin-off: le sue vicende sembrano un prologo per qualcosa di più interessante e sviluppabile. La cura realizzativa nell’animazione e nella caratterizzazione dei personaggi e della trama farebbe pensare ad uno studio per comprendere se donare a Snow un futuro, oltre i 18 minuti concessigli dal creatore Neal Asher.
La bellezza di Love Death and Robots è anche nella sua capacità di toccare diversi aspetti della fantascienza, andando a sfiorare anche l’horror, come in The Tall Grass. Qui fra un omaggio ad E. A. Poe ed al videogame Alone in The Dark, ci si trova proiettati in un “claustrofobico” spazio aperto, ricco di inquietanti creature simili a zombie primordiali. Un disegno squadrato ed un’animazione “nervosa” riescono ad essere gli elementi portanti della narrazione.
Il ciclo di questa seconda stagione di Love Death and Robots si chiude con Il Gigante Affogato: un racconto in prima persona fatto dallo scienziato sul ritrovamento di questo essere fuori tempo e fuori posto. Un elogio all’effimera esistenza umana ed alla ancora più labile durata degli interessi che nascono e muoiono in ognuno, nel breve battito di ali di una farfalla.
Di questo Volume 2 di Love Death and Robots non va perso nemmeno un episodio, nemmeno quelli che all’inizio sembrano poco interessanti, perché, vi garantiamo, ognuno è degno di nota e di approfondimenti. Il lavoro fatto dai produttori Joshua Donen, David Fincher, Jennifer Miller e Tim Miller ha prodotto ottimi risultati ed alza le aspettative per la terza stagione, prevista per metà 2022.
Love Death and Robots Vol. 2
Data di creazione: 2021-05-16 17:22
4
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