Freaks Out: recensione del nuovo film di Gabriele Mainetti
Abbiamo assistito all’anteprima stampa di Freaks Out, secondo film diretto da Gabriele Mainetti, da oggi in tutti i cinema. Questa la recensione.
Badoglio ha da poco firmato l’armistizio ed in un Roma che presto vivrà gli orrori nazisti ruotano le storie e le vite del Circo Mezza Piotta, gestito da Israel (Giorgio Tirabassi). Per Israel lavorano quattro “mostri”, ovvero Fulvio (Claudio Santamaria) alias l’uomo lupo, il ragazzo insetto Cencio (Pietro Castellitto), il nano calamita Mario (Giancarlo Martini) e Matilde, la ragazza elettrica, interpretata da Aurora Giovinazzo. I Freaks dovranno fare i conti con un folle Nazista, Franz (Franz Rogowski), che schiavo dei fumi dell’etere si è convinto di dover trovare quattro super uomini in grado si salvare le sorti del Reich e del Fuhrer.
REGIA E SCENEGGIATURA
Ci sono tanti modi per poter descrivere questo capolavoro diretto magistralmente da Gabriele Mainetti, ma quello che salta subito all’occhio è la cura maniacale con cui il regista ha approcciato il proprio lavoro. Freaks Out è una pellicola che riesce ad alternare momenti di pura poesia e sogni fanciulleschi con attimi di nudo e crudo terrore con cui Mainetti fa rivivere il conflitto, meglio ancora, le crudeltà vissute dagli abitanti di Roma in quei giorni che seguirono il 3 settembre del 1943.
Mainetti riesce con poche sequenze a proiettare lo spettatore nelle sofferenze del popolo ebraico che subì la perdita della propria dignità di essere umani. Senza mezzi termini e senza filtro alcuno, infatti, Mainetti con il suo Freaks Out proietta lo spettatore nello stupore e nella rassegnazione vissuto da coloro che furono presi e caricati a forza sui mezzi nazisti e mandati incontro ad un destino funesto. Ma, come dicevamo poco prima, il film non si limita ad una mera cronaca di quei tristi eventi. Freaks Out riesce a dare, in ogni caso, un messaggio di speranza, di positività nonostante tutto.
La descrizione dei vari mondi che si incontreranno fa si che lo spettatore abbia una visione a 360 gradi degli eventi, romanzati, di quei giorni. Si passa così dai fasti del vacuo mondo Nazista, alle vicende degli Ebrei deportati, passando per un gruppo di neonati partigiani, per tornare sulle vicende principali di questo strano e complicato gruppo di eroi senza mantello: personaggi pieni di paure e di difetti ma che hanno a cuore le sorti dei reietti che incontrano sul proprio cammino. Degna di nota è la sequenza iniziale che, per magia, porta lo spettatore nel mondo illusorio del circo e che tanto bruscamente lo farà risvegliare alla realtà.
CAST
Freaks Out si fregia di un cast d’eccezione con nomi altisonanti e giovani di grande talento: ogni attore è chiamato a recitare in un ruolo impegnativo e per nulla banale. Ottima la prova di tutti con momenti comici e sofferte scene drammatiche sempre ben interpretate. Giorgio Tirabassi e Claudio Santamaria sono due veterani che fungono da collante per i volti nuovi, quali Aurora Giovinazzo: l’attrice fornisce una prova importante, matura e ben calibrata. La sua eroina vi farà innamorare. Bene anche Pietro Castellitto, il suo Cencio è irriverente, imbranato con le ragazze e, più di tutti, genuino. Una genuinità che troviamo in tutti i personaggi di questo film.
Un capitolo a parte andrebbe scritto per Max Mazzotta: folle e disilluso “eroe” della resistenza che nasconde un cuore immenso. Cionondimeno non dobbiamo dimenticarci di Franz Rogowski. L’attore tedesco è perfetto nel ruolo del Nazista deforme che vuole conquistare il Fuhrer con una folle idea di riscatto.
FOTOGRAFIA, MUSICHE E CONCLUSIONE
Non ultima, va ricordata la fotografia del maestro Michele D’Attanasio, già direttore in Lo chiamavano Jeeg Robot e Gomorra – La Serie, che fa da splendida cornice visiva a questa pellicola in cui è, talvolta, inserita una CGI di ottima fattura. Mainetti non ha solamente diretto Freaks Out, ma si è occupato anche di partecipare alla scrittura della sceneggiatura ed alla scelta delle musiche, quest’ultime sono perfettamente calate nelle sequenze e spesse volte provocano un brivido lungo la schiena.
Per chiudere vi invitiamo a restare in sala anche durante i titoli di coda che riprendono i disegni visionari di Franz e che nascondono un paio di Easter Egg niente male. Non tardate ad andare al cinema per vedere Freaks Out, è un film da non perdere.
Freaks Out
Regista: Gabriele Mainetti
Data di creazione: 2021-10-28 09:39
4.5
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
4 thoughts on “Freaks Out: recensione del nuovo film di Gabriele Mainetti”
Comments are closed.
Pregevole solo l’inizio del film, poi un coacervo di argomenti diversi, di effetti speciali con cattivo gusto e prolungati oltre ogni limite di sopportazione. Recensione fuorviante
Film scenografico. Gli eventi della Seconda Guerra Mondiale trattati in maniera piuttosto banale e scontata. Film lento. Ottima fotografia, bravi gli attori. Non un capolavoro.
Attori fantastici. Il film è a dir poco demenziale
Film decisamente bello! Spettacolare, romantico e ironico. I personaggi che attraversano le rovine romane, deserte e calate nel periodo della guerra, già meritano l’elogio del film…poi c’è tutto il resto….
Un solo difetto: qualche effetto speciale mal riuscito e fuori luogo (per esempio il crollo della torre medievale)…