Abbiamo visto l’undicesimo episodio della quarta stagione di Star Trek: Discovery intitolato “Rosetta”, trasmesso sul canale SCIFI della piattaforma streaming Pluto TV alle ore 21,00 di venerdi 4 marzo, in replica sempre alla stessa ora nei due giorni successivi. Questa la recensione.
Mentre Tarka e Book riescono ad infiltrarsi segretamente all’interno della USS Discovery, Il capitano Michael Burnham, l‘Ufficiale Keyla Detmer, il Dott. Hugh Culber e il Signor Saru, sono impegnati in una tesa e rischiosa missione su un pianeta sconosciuto, una volta abitato dalla civiltà altamente progredita denominata Specie 10-C, responsabile della creazione della devastante AMO.
REGIA E SCENEGGIATURA
Diretto da Jeff Byrd in coppia con Jen McGowan su una sceneggiatura scritta da Terri Hughes Burton, dopo una troppo lunga serie di capitoli riempitivi, Rosetta è finalmente un episodio che si catapula direttamente nel focus narrativo di questa quarta stagione, e lo fa con una storia avvincente, ricca di suspense e mistero, in un contesto, questa volta, fortunatamente credibile e plausibile.
La trama principale segue Burnham, Detmer, Culber e Saru nella missione esterna sul pianeta una volta abitato dalla Specie 10-C, alla ricerca una sorta di “Stele di Rosetta”, scoprendo una soprendente e diversa modalità di comunicazione basata sulla biochimica. La trama secondaria vede invece in primo piano i due fuggiaschi ritornare sulla Discovery. Entrambe le storie sono coinvolgenti ed efficacemente delineate. Rosetta si chiude con un piccolo ed ironico colpo di scena.
ASPETTO TECNICO
Finalmente uno “strano nuovo mondo” da esplorare, la cui costruzione e rappresentazione è certamente soddisfacente. Gli alieni, di cui ancora non abbiamo una forma ben delineata, sono descritti in maniera intelligente e sufficientemente utile per permettere Noi di immaginarli in maniera approssimativa, sia nella loro forma che nel loro modo di esistere.
CAST E PERSONAGGI
La squadra esterna, impegnata sul pianeta della Specie 10-C, è coesa e affiatata, interessante è il modo in cui i componenti interagiscono tra loro nell’affrontare e nel cercare di capire le sensazioni e le scie emozionali da cui sono inondati e avvolti loro malgrado. Con grande piacere, inoltre, scopriamo qualcosa in più di un personaggio purtroppo sino ad ora messo in ombra. Stiamo parlando di Detmer, per cui sono state necessarie 3 stagioni e 11 episodi affinchè potesse essere rappresentata in maniera più approfondita.
CONCLUSIONE
Rosetta è finalmente ciò che forse molti trekker stavamo aspettando da questa altalenante e a tratti stanca quarta stagione, dove diversi e forse troppi episodi sono stati appesantiti da inutili e noiosi orpelli, incorniciati in stancanti elucubrazioni sentimentali/amorose che nulla danno ad un contesto fantascientifico.
La nostra speranza è che il trend positivo, iniziato con questo undicesimo capitolo, possa continuare anche nei 2 prossimi e conclusivi episodi, chiudendo degnamente una trama orizzontale potenzialmente interessante, ma sino ad ora sfruttata male.
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