Prime Video ha appena rilasciato in esclusiva per l’Italia il primo capitolo della, attesissima, seconda stagione di Star Trek: Picard, che verrà distribuita settimanalmente, ogni venerdì per tutti i dieci episodi di cui è composta. In questa nuova stagione, oltre ovviamente all’immenso Patrick Stewart e all’equipaggio che abbiamo imparato a conoscere un anno fa, tornano due leggende del di Star Trek: The Next Generation come Q (John De Lancie) e Gainan (Woopie Goldberg). Ecco le nostre prime impressioni.
ATTENZIONE: PUO’ CONTENERE SPOILER
Con oltre un anno di ritardo rispetto a quanto inizialmente pianificato, a causa ovviamente della pandemia, l’ottantunenne Patrick Stewart torna nei panni dell’anziano ma mai domo ammiraglio Jean Luc Picard, forse il più popolare personaggio di tutti i tempi all’interno dell’intero franchise di Star Trek. La prima stagione ci aveva commosso, ci aveva emozionato, ci aveva levato dalla bocca il saporaccio chimico e finto di Star Trek: Discovery sostituendolo con un ottimo Chateu Picard d’annata, ma non ci aveva pienamente convinto.
Questa volta si riparte con una trama collegata solo alla lontanissima con quella della prima stagione, il cui intreccio narrativo era oggettivamente debole nei contenuti e in molti dei nuovi personaggi. Forse è un bene che si sia fatta un bel po’ di tabula rasa ma, proprio a causa di questo totale rinnovamento della storia, la prima parte dell’episodio pilota risulta piuttosto lenta e si ha proprio l’impressione che vada ricreata un’intera vicenda, molto legata alla storia personale di Picard e alla sua ricerca di se stesso durante la vecchiaia.
Fortunatamente questa lentezza, criticata da molti già nella prima stagione, ancora una volta viene smussata e addolcita dalle immense capacità recitative di Patrick Stewart e da dialoghi che, seppur non sempre leggendari, sono comunque di qualità immensamente superiore rispetto alle vuote litanie di Michael Burnham e degli altri personaggi che popolano il poco affascinante universo di Star Trek: Discovery.
La seconda parte dell’episodio risulta più spedita nel ritmo e, in maniera quasi troppo improvvisa, già fa intravedere parti fondamentali di una storia principale che sembra essere intrinsecamente legata ai borg e a questo loro controverso tentativo di riappacificazione con il resto degli esseri viventi, per millenni sterminati e assimilati nei quattro quadranti della Via lattea.
Continuare, come nella prima stagione, a premere sui borg rappresenta una scelta assolutamente condivisibile per due ragioni: anzitutto si tratta di una delle migliori creazioni nella storia della fantascienza, inoltre la loro vicenda è legatissima a quella personale di Picard, fatto prigioniero in un leggendario doppio episodio di Star Trek: The Next Generation che oramai è vecchio di oltre trent’anni, ma che ne avrebbe ancora da insegnare alla maggior parte delle serie sci-fi di oggi.
Questo primo episodio, infine, conferma ancora una volta l’estrema sensibilità e il rispetto dei produttori per l’amarcord, per i fan di vecchia data, che hanno adorato Star Trek: The Next Generation. Non solo i graditissimi cammei di due colossi di quella serie come Q e Gainan, ma anche il riferimento alla storia personale di Picard e alla sua prima nave, la Star Gazer, che viene riproposta in chiave moderna all’interno di Star Trek: Picard. Il tutto, almeno per ora, senza scadere nel ridicolo con l’effetto: rimpatriata tra pensionati. Sei il buongiorno si vede dal mattino…
Il nuovo epiodio di Star Trek: Picard 2 arriverà il prossimo venerdì su Prime Video.
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