Esce questo giovedì “Quel bravo ragazzo”, commedia firmata da Enrico Lando che vede per la prima volta nei panni da protagonista Luigi Luciano in arte Herbert Ballerina che da anni ha affiancato sul piccolo schermo Michele Macchia (Maccio Capatonda).
Sono tempi per il clan mafioso Cosimato, il loro capostipite don Ferdinando Cosimato (Luigi Maria Burruano) é sul letto di morte, il suo ultimo desiderio é conoscere quel figlio mai riconosciuto così da affidargli la sua “azienda”. Il ragazzo é un trentaquattrenne molto ingenuo e bislacco, rimasto orfano, é cresciuto nella parrocchia di don Isidoro (Maccio Capatonda) che aiuta nelle vesti di cherichetto.
Inizia così la preparazione di Leone (Herbert Ballerina) per diventare un perfetto rappresentante della famiglia Cosimato; Vito (Tony Sperandeo) e Salvo (Enrico Lo Verso) provano ad addestrarlo affinché arrivi pronto all’incontro con le altre famiglie mafiose in occasione dell’elezione del Capo dei Capi.
Leone non é il discendente che i fedelissimi della famiglia si augurano, ha un modo di agire totalmente distante dalle regole mafiose, lo dimostra in più occasioni spiazzando l’avvocato Greco (Ninni Bruschetta) che non che pesci pigliare durante gli incontri “di consulenza”. La sua voce é una fuori da coro, ha un approccio totalmente pulito ed onesto nei lavori dell’azienda paterna, il suo é uno sguardo bambinesco e genuino. L’innocente amicizia che nascerà con Sonia (Daniela Virgilio), poliziotta in incognito, e il suo rapporto con gli “zii” Vito e Salvo sono manifestazioni della sua trasparenza caratteriale.
In “Quel bravo ragazzo” si ride della mafia, raccontata con assoluta leggerezza attraverso le interpretazioni di attori con un bagaglio personale sull’incriminante tematica come Tony Sperandeo e Ninni Bruschetta che regalano maggior spessore ed ironia ai loro personaggio, basti pensare ad Enrico Lo Verso che interpreta un killer vegetariano con una spiccata sensibilità etica che si nutre con bacche di goji.
I produttori Marco Belardo e Enrico Venti in arte Ivo Avido (Lotus Prodution) ha ammesso che era da tempo che si voleva lanciare sul grande schermo Herbert Ballerina e con il soggetto di Ciro Zecca é arrivata l’occasione per elaborare una narrazione divertente ed efficace per il suo personaggio.
Herbert sembra scrollarsi di dosso il personaggio finora interpretato negli sketch con il compagno Maccio che qui sembra dargli la sua “benedizione”.
La sua “inconscia” comicità ricorda a tratti il Benigni di Johnny Stecchino o il fanciullesco Forrest Gump, eppure il regista Enrico Lando ha sempre avuto in mente la fisicità di Buster Keaton. Se Pif prova a raccontare la Sicilia mafiosa attraverso una narrazione di stampo fiabesca, qui si prendono di petto tutte le sfaccettature di quel mondo e vengono rovesciate attraverso toni comici e sopratutto consapevoli.
La mafia viene vista come una comunissima azienda che prova stress e da cui sono necessarie le dimissioni prima di rischiare che si formi un buco in testa.
Il nostro parere: 7
Una commedia divertente e senza pretese, si ride con piacere sul mondo stra-raccontato sul piccolo schermo, che viene presa in giro con intelligenza, grazie al candore del suo protagonista. Diverse sono le citazioni cinematografiche all’interno della narrazione, inserite meticolosamente ed intelligentemente come la partecipazione di Jordi Mollà.
“Quel bravo ragazzo” di Enrico Lando con Herbert Ballerina uscirà nelle sale italiane il 17 novembre, distribuito da Medusa Film.
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