Parthenope di Paolo Sorrentino arriva a Cannes 77
Ieri a Cannes, è stata la giornata di Paolo Sorrentino che torna in concorso al Festival di Cannes con il suo ultimo lavoro, Parthenope.
Parthenope è il racconto della “giovinezza mancata” di Paolo Sorrentino, un naturale seguito di È stata la mano di Dio, il suo intento è quello di “parlare di una giovinezza sognata, più che di una giovinezza vissuta”.
Il cast di Parthenope è costellato di grandi talenti come Stefania Sandrelli, Luisa Ranieri, Isabella Ferrai, Gary Oldman, Silvio Orlando, Dario Aita, Beppe Lanzetta, Daniele Rienzo e Celeste Della Porta già insignita come nuova promessa del cinema italiano.
Il film è una co-produzione Italia-Francia, prodotto da Lorenzo Mieli per the Apartment, Anthony Vaccarello, Ardavan Safaee e dallo stesso Sorrentino.
Alcuni scatti del film Parthenope, a cura di Greg Williams
L’accoglienza a Cannes per Parthenope
10 minuti di applausi, questa è stata la reazione del pubblico in sala ieri sera al termine della proiezione di Parthenope.
“Per me, questo film è la celebrazione del viaggio della mia vita. Ringrazio Thierry Frémaux per avermi fatto cominciare qui il mio viaggio nel cinema 20 anni fa” con queste parole Paolo Sorrentino ha accolto la standing ovation in sala.
Ricordiamo che, a Cannes, nel 2008 Sorrentino ha vinto il Premio della giuria per Il divo e nel 2011 ha ottenuto il Premio della giuria ecumenica per This Must Be the Place. E al Festival di Cannes ha presentato nel 2006 L’amico di Famiglia, nel 2013 La grande Bellezza e nel 2015 Youth – La giovinezza.
Parthenope: sinossi
Il lungo viaggio della vita di Parthenope, dal 1950, quando nasce, fino a oggi. Un’epica del femminile senza eroismi, ma abitata dalla passione inesorabile per la libertà, per Napoli e gli imprevedibili volti dell’amore.
I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro.
Sa essere lunghissima la vita, memorabile o ordinaria. Lo scorrere del tempo regala tutto il repertorio di sentimenti. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.
Parthenope uscirà nelle sale italiane in autunno, e segna il debutto per la neo nata casa di distribuzione Piper Film.
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