Frankenstein Junior al cinema per i 50 anni

Frankenstein Junior | 50 anni dopo diverte nuove e vecchie generazioni

Diventerà molto popolare” rispondeva Igor (Marty Feldman) alla domanda di Inga (Teri Garr). Mai previsione fu più azzeccata.

Il prossimo 15 dicembre, infatti, si festeggeranno i 50 anni dal debutto nelle sale statunitensi di Frankenstein Junior, capolavoro senza tempo che porta la firma di Mel Brooks e per la quale il regista deve ringraziare l’idea di base sviluppata da Gene Wilder.

In questi giorni Frankenstein Junior è tornato per una breve apparizione nelle sale italiane, rimasterizzato in 4k (grazie a Nexo Digital). Un breve passaggio che ha riempito i cinema di appassionati e curiosi, un pubblico eterogeneo formato da fan della creatura (Peter Boyle) e da ragazzini che hanno approcciato il film per la prima volta su suggerimento dei genitori.

Frankenstein Junior è una commedia, politicamente scorretta, che ha divertito il pubblico di tutto il mondo e che riesce sempre a sorprendere ad ogni nuova visione della pellicola. Quanti di voi si sono mai accorti che lo scienziato nel cucire il mostro indossa un ditale da sarto? Frankenstein Junior è di fatto ricco di easter egg che si scoprono soltanto guardandolo più volte: l’occhio dello spettatore riesce man mano a scoprire dettagli e richiami nascosti nella visione periferica o richiami a situazioni successive solo perdendo il focus sulla scena principale.

Molti si chiedono se gli attori, durante la realizzazione del film, si resero conto di partecipare a un evento che avrebbe scritto una delle pagine più importanti della cinematografia, rendendo gli attori e i personaggi dei punti di riferimento della commedia. Non si può dire con certezza, ma è evidente che una sensazione positiva li confortasse per aver colto l’importanza dell’opera. Lo spirito che permeava il set si estendeva anche agli altri teatri di posa, incuriosendo gli altri attori presenti negli Studios, come Gene Hackman che volle il ruolo dell’eremita Abelardo, rubandolo a Mel Brooks. Il regista statunitense dovette accontentarsi di apparire nella pellicola solo come voce fuori campo del defunto barone Von Frankenstein, creando l’ululato del lupo mannaro e il miagolio del gatto centrato dal dardo di Wilder.

In definitiva, Frankenstein Junior resta e resterà un gran classico da vivere più volte e da guardare durante il periodo di Halloween per godersi la festa in compagnia di mostri e risate.

Quest’anno due occasioni in più per guardarlo in questa serata di fine ottobre, il primo è legato all’anniversario del mezzo secolo. Il secondo, e forse più importante, è per rendere omaggio a Teri Garr: l’attrice è scomparsa, dopo una lunga malattia, il 29 ottobre proprio mentre la pellicola tornava in sala in Italia.

Ah! Un’ultima cosa prima di lasciarvi, Blucher!


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