Che siate appassionati di anime o meno o per niente, Your Name di Makoto Shinkai fa per voi a prescindere, e noi lo abbiamo visto e recensito questa sera per voi. Your Name è uno di quegli anime che mette d’accordo tutti per la sofisticatezza e il modo in cui è strutturata la storia. La fantasia si intreccia ai culti e alla cultura, senza tralasciare l’azione, le risate, l’emozione o qualsivoglia curato dettaglio del quadro e della regia in generale, senza risultare un vuoto esercizio di stile grazie alla perfetta amalgama tra drammaturgia e visivo di cui una è la valorizzazione dell’altro.
Il successo che l’anime sta riscuotendo è impressionante: oltre ad essere in corso per le nomination agli Oscar 2017, si è aggiudicato il secondo posto come anime di maggior successo in Giappone con circa 175,8 milioni di dollari incassati. Un risultato straordinario se si pensa che al primo posto c’è La Città Incantata del Maestro Hayao Miyazaki.
Your Name è un racconto dall’atmosfera malinconica in cui tutto si lega e si contrasta allo stesso tempo. Al centro, nel plot esterno, il classico body swap, lo scambio di corpi: Mitsuha è una studentessa di Itamori, uno sperduto paesino del Giappone in cui l’unica caffetteria è un distributore di bevande. Vive insoddisfatta con la nonna e la sorellina al tempio, dove porta avanti la cultura dei fili intrecciati. Una notte sogna di essere un ragazzo di Tokyo. Al risveglio, sul suo quaderno, qualcuno le ha scritto: “chi sei?”. Il suo non era un sogno ma la vita di qualcun altro: Taki, uno studente di Tokyo che lavora in un ristorante italiano. I due iniziano a lasciarsi messaggi con le istruzioni su come affrontare le rispettive giornate e, dopo qualche litigio iniziale, ognuno dei due porta positivi cambiamenti nella vita dell’altro, finché non arriva il giorno in cui rischiano di dimenticarsi per sempre l’uno dell’altro e il leitmotiv del film diventerà la domanda “Qual è il tuo nome?”, unico elemento delle loro vite che può tenerli legati per sempre.
È la ricerca di una spiegazione su quello che sta succedendo ai protagonisti, le interconnessioni e la ricerca l’uno dell’altro a rendere il classico meccanismo del body swap un’intrigante macchina emozionale in cui si è immediamente risucchiati senza via di scampo. La storia procede vertiginosa attraverso lo spazio e il tempo, attraverso gli intrecci, i paesaggi, i contrasti, il sogno e la realtà. Lo spettatore rimane col fiato sospeso barcollando smarrito in una infinita gamma di emozioni e sensazioni. Si ride con i protagonisti, si parte con loro alla ricerca di risposte, si piange con loro e la malinconia che provano ci pervade, così che il body swap distrugge la quarta parete rendendo lo spettatore un’altra vita nascosta in quei corpi disegnati sullo schermo.
Il tutto è valorizzato da una regia che sa prendere per mano la storia e come essa gioca sui legami e sui contrasti. I colori sono brillanti e creano l’atmosfera del mondo narrativo messo in scena, viaggiando sullo stesso binario emozionale della storia, così come la colonna sonora, che circonda lo spettatore immergendolo nel mondo sonoro in ogni sua sfumatura, in maniera crescente contribuendo ad alimentare la stimolazione della tensione passando da fruscii delle fronde in un lago a terrorizzanti boati.
Il film lascia il nodo in gola, lascia spazio alle riflessioni, alla speranza e al sogno. Your Name è viaggio, lontanza, mancanza, ricordo e destino. È altresì un grande omaggio ai paesaggi e alla cultura giapponese.
Your Name suggerisce che il tempo è un intreccio di eventi ed esistenti e che i legami, quelli veri, sopravvivono oltre esso.
“Musubi è il vecchio modo di chiamare il dio locale. Questa parola ha un significato profondo. Legare i fili è Musubi, la connessione tra le persone è Musubi. Il flusso del tempo è Musubi. Tutti questi sono i poteri del dio quindi le corde intrecciate che noi creiamo sono le arti del dio e rappresentano il flusso del tempo stesso. Convergono e prendono forma, si torciono, si aggrovigliano. Talvolta si sbrogliano, talvolta si rompono per poi riconnettersi. Musubi, annodamento: questo è il tempo“.
VOTO: 10
Travolgente ed emozionante, per appassionati del genere e non. Lascia gonfi di emozioni (e con i lacrimoni… Sì, anche tu, cuore di pietra!) e con la voglia di rivederlo subito. Una regia e una sceneggiatura che si valorizzano vicendevolmente.
Your Name sarà al cinema solo il 23 – 24 – 25 gennaio
La novel in libreria e fumetteria già dal 18 gennaio – € 14,00
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