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[Recensione] The Great Wall, di Zhang Yimou – non basterà l’imponente muraglia a salvare la Cina

Il regista cinese Zhang Yimou per la prima volta si avventura in un lungometraggio in lingua inglese con una coproduzione statunitense, e con “The Great Wall” tenta ad imporsi con un fantasy progettato a competere oltre oceano.

Due mercenari europei, William (Matt Damon) e Tovar (Pedro Pascal) si avventurano per le strade della seta alla ricerca della leggendaria polvere nera, ma la loro missione viene da subito interrotta dall’attacco di una misteriosa ed orribile creatura e dalla cattura dell’esercito cinese.

Alla vista di quel che rimane dell’oscura bestia l’armata asiatica si mostra particolarmente allarmata, tanto da non aver tempo di processare i due stranieri: l’armata dei leggendari nemici, i Tiao Tei, si sta avvicinando alla muraglia e l’esercito difensivo dell’Ordine Senza Volto deve immediatamente correre ai ripari.

L’imponente costruzione lunga più di 6 mila chilometri non arresta la corsa delle truppe mostruose che cercano di raggiungere la capitale per nutrire la propria regina, l’esercito mette in campo tutte le sue sezioni e i due mercenari non si sottraggono alla battaglia pur di mettersi in salvo.

Zhang Yimou prova a realizzare un kolossal al paragone dei blockbuster hollywoodiani mantenendo ben evidenti la tradizione scenografica e coreografica tipica della produzione cinese.

Risulta spettacolare la scena della battaglia: una danza di colori che alimentano la sontuosità dell’atto dove a regnare non é il sacrificio e il successo personale ma un valore più importante e prezioso, una cieca fiducia che domina l’armata cinese. Agli acrobatici volteggi che sorprendono lo spettatore si contrappongono gli stranieri che improvvisano un’impacciata corrida con le creature.

“The Great Wall” é caratterizzato da una narrazione che sembra non prendersi troppo sul serio, mostrando una leggerezza con supponente stupidità incarnata dal personaggio di Damon che si contrappone alla saggezza spirituale della guerriera Lin (Tian Jing).

Il nostro parere: 5

Zhang Yimou ci consegna una costruzione (non) ben confezionata vittima di una scrittura superficiale che rende non necessari alcuni elementi come alcuni personaggi (come Ballard interpretato da Willem Dafoe) di cui non riusciamo a comprendere la loro esistenza all’interno della narrazione. Superando una corazza superficiale scoviamo un sottotesto raffinato che non basta a salvare la sua storia. Se i Tiao Tei furono magicamente creati per punire l’avidità dell’imperatore, servirebbe ben altro per farci dimenticare l’accozzagliamento che ci impone “The Great Wall”.

 

“The Great Wall” di Zhang Yimou con Matt Damon arriva nelle sale italiane dal 23 febbraio, distribuito da Universal Pictures.


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