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[Recensione] Transformers 5 – L’ultimo Cavaliere, il nuovo film di Michael Bay

Questa sera abbiamo visto la versione 3D IMAX di Transformers: L’ultimo Cavaliere, il quinto capitolo della straordinaria saga dedicata ai mitici robottoni Hasbro diretta da Michael Bay, con un cast formato da Mark Wahlberg, Anthony Hopkins e Laura Haddock.

Con Optimus Prime nello spazio profondo in cerca dei suoi creatori, la razza umana vive una sorta di caccia alle streghe contro gli alieni “invasori”, i Transformers tutti (Autobot e Decepticon) sono braccati da una forza governativa mondiale. Nel frattempo alcuni importanti segreti relativi alla storia del rapporto tra le due razze stanno per essere rivelati al mondo, ed ovviamente un’altra minaccia si avvicina alla Terra. Gli umani stanno per vivere sulla propria pelle la rinascita di Cybertron, il pianeta natale dei Transformers.

La Recensione

Prima di iniziare, descrivendovi il nostro punto di vista riguardo Transformers: L’ultimo Cavaliere, vogliamo sottolineare che stiamo parlando di un film realizzato per il semplice e puro divertimento del pubblico pagante, coloro che hanno contribuito alla costruzione di questa colossale macchina da soldi, Michael Bay incluso, NON hanno mai pensato di fare la felicità della critica, e questo rende un film del genere migliore di quello che in fondo rappresenta in termini di qualità. Fatta la nostra piccola, ma fondamentale premessa è tempo di leggere la nostra recensione.

Il film parte con una colossale sequenza ambientata nel 400 d.C., durante una delle battaglie combattute da Re Artù ed i prodi Cavalieri della Tavola Rotonda, qui si scopre che il legame tra Transformers e umani è più radicato di quello che abbiamo imparato a conoscere durante i primi capitoli. Ma perchè tale segreto non viene mai neppure menzionato dallo stesso Bay nei precedenti capitoli? Questa rappresenta una domanda a cui sarà impossibile dare una spiegazione che possa avere senso. La folle idea di voler riscrivere a tutti i costi la mitologia di questa saga è la scelta che condanna, ancora una volta, il povero Michael Bay, bravissimo nel rendere spettacolare tutti i suoi film, ma terribilmente inadatto a dar loro la giusta coerenza narrativa.

Volendo sorvolare le troppe incoerenze narrative riscontrate durante la visione (tipo, ma Bumblebee non era atterrato sulla Terra all’inizio del primo capitolo?), con Transformers: L’ultimo Cavaliere ci si ritrova davanti una sorta di “orgia” visiva, composta da esplosioni, combattimenti e inseguimenti automobilistici, dove la recitazione viene ridotta all’osso (ah se non fosse per San Anthony Hopkins) e solo alcune simpatiche gag improvvisate riescono a dimostrare che si tratta di un film con attori e non di semplice animazione. In tutto questo c’è Mark Wahlberg che, guarda caso, viene messo al centro della della storia, nonostante abbia già detto addio alla saga Transformers (non è uno spoiler, è successo solo qualche giorno prima dell’uscita nelle sale del film)…. abbiamo già detto che nel film regna l’incoerenza?

Confusione o meno, Michael Bay ha il merito di dare vita ad un prodotto fatto apposta per chi ama semplicemente farsi rapire dallo spettacolo visivo, e l’utilizzo delle cineprese IMAX 3D dona profondità nelle sequenze panoramiche ed una sensazionale esperienza visiva in quelle più spettacolari, il tutto accompagnato da un sonoro che, se da una parte emoziona, dall’altra frastorna, ma di questo ne abbiamo parlato quando abbiamo citato l’effetto “orgia”.

Del cast ci sentiamo di salvare il solo Anthony Hopkins che, con la sua celebre classe, riesce a rendere meno amara l’esperienza recitativa di un film quasi primo di recitazione. Laura Haddock sembra più bella che brava, mentre Mark Wahlberg è lontano dalle sue migliori performance artistiche.

Al termine del film, molto prima della fine dei titoli di coda, è stata inserita una scene post-credits, se siete fan dei Transformers non può assolutamente essere persa!!!


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