David di Donatello

Alcune considerazioni sulle nominations ai David di Donatello 2016

Dopo avervi riportato tutte le nominations ai David di Donatello (cliccate qui), è giunto il momento di fare qualche piccola considerazione a riguardo.

La prima cosa che balza all’occhio è il film Lo chiamavano Jeeg Robot che, un po’ inaspettatamente, ha ricevuto addirittura sedici candidature tra cui miglior film, sceneggiatura, attore protagonista e non, ma non quella per la regia come alcuni, se non in molti, avevano sperato. Tutto ciò fa ben sperare in un ritorno a un cinema di genere che sappia coniugare l’autorialità con l’intrattenimento.

Il film postumo di Claudio Caligari, Non essere cattivo, ne ha ricevute dieci, ma deve vedersela, almeno nelle categorie principali, con altri ossi duri quali Il Racconto dei Racconti – Tale of Tales di Matteo Garrone e Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino che in Europa ha vinto un numero considerevole di premi. Il film di Caligari era stato scelto dall’Italia in rappresentanza agli Oscar, ma il suo viaggio si è fermato prima; chi scrive non nasconde il favore verso questo film e si augura che possa rifarsi in patria. Da notare che i due attori protagonisti, Luca Marinelli e Alessandro Borghi, hanno ricevuto entrambi la nomination come miglior attore, ma anche quella come miglior attore non protagonista per film diversi (Marinelli per Lo chiamavano Jeeg Robot, Borghi per Suburra).

Proprio Suburra di Stefano Sollima sembra essere il grande escluso alla corsa per i David nelle categorie principali, nonostante le lodi del pubblico e della (quasi) totalità della critica; il film, infatti, ha ricevuto tre nomination (oltre a quella per Borghi, anche quelle per il montaggio e la fotografia) . Al suo posto è stato preferito Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese che, contando su una sceneggiatura di ferro e di un cast in forma, ha ottenuto sette nominations in totale. A un film sul declino di una città e di una nazione, si è preferito qualcosa di più leggero? Può darsi…

Presente anche Ennio Morricone, tornato in Italia con l’Oscar vinto per la colonna sonora di The Hateful Eight; il compositore romano è in lizza per la colonna sonora di La corrispondenza di Giuseppe Tornatore. Anche se con un lavoro diverso, potrebbe aggiudicarsi il premio, a coronamento di un anno perfetto.


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