[ToHorror2017] La Recensione del primo set di cortometraggi in concorso
Oggi abbiamo potuto vedere, nell’edizione 2017 del ToHorror Film Festival, una prima selezione di cortometraggi presentati in concorso, a cui seguierà una seconda parte giovedi.
I due titoli di punta, che non hanno deluso le aspettative, erano sicuramente Einstein-Rosen e Metube 2.
- Maria Fernanda in time di Xavier Pijuan: una madre affettuosa e possessiva piomba sul posto di lavoro del figlio e scombina lo spazio tempo. Un cortometraggio divertente, ritmato, con un montaggio fantastico e la protagonista che rimane impressa. Ottimo, sicuramente il lavoro più bello visto oggi. Voto: 8
- Matite di frassino di Gerlando e Ludovica Gibelli: opera fuori concorso fatta con la collaborazione di alcuni ragazzi di una scuola. Alcuni alunni hanno il sospetto che il loro professore sia un vampiro: sarà vero? Ottimamente girato, con una sicurezza invidiabile e i ragazzini-attori bravi e spontanei come non se ne vedevano da tempo. Molto bello. Voto:8
- Einstein-Rosen di Olga Osorio: nella Spagna degli anni ’80, due fratellini rubano gli appunti della madre che lavora alla NASA e scoprono un wormhole. Divertente, con una regia sicura e precisa, ottimi protagonisti e una sceneggiatura che è un gioiellino. Voto: 7
- Metube 2 di Daniel Moshel: un padre film col cellulare il figlio che da delle monetine ad alcuni artisti di strada. Mescolando la computer grafica, ben fatta, con lo stile smartphone cam, un corto che sorprende ad ogni secondo per trovate e originalità. Il look dei personaggi richiama il mondo fetish e lo stile traballante del cellulare ricorda molti horror odierni. Voto: 7
- Jenny loves Satan di Jenna Bryant: la regista, anche protagonista, racconta di una giovane adolescente che vuole essere satanista. Il tono sarcastico di una satanista sotto il tetto della classica famiglia WASP americana diverte immediatamente, ma dopo pochi minuti la regista perde la mano dell’opera e anche del senso del corto. Peccato! Voto: 6
- Je suis un reflexe di Zulma Rouge: un uomo vessato dalla moglie ciarliera e dalla vita monotona si lascia prendere la mano… Il tono ricorda un po’ il mondo grottesco di Delicatessen, ma i motivi di interesse si fermano alla fotografia. Operina innocua e indolore. Voto: 5
E’ importante sottolineare come solamente due delle sei opere sono effettivamente degli horror mentre il resto respira aria suddivisa tra il fantastico e il grottesco. L’insieme, comunque, è stato gradevole e interessante.
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