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[RomaFF12] La Recensione di Borg McEnroe, vincitore del Premio del Pubblico

L’acceso scontro tra Bjorn Borg e John McEnroe rivive nella pellicola Borg McEnroe che ci immerge nei mondi opposti di due campioni, rivali sul campo con lo stesso obiettivo: essere il numero 1 del tennis.

Il regista Janus Metz Pedersen ci introduce ad una battaglia avvincente avvenuta nel 1980 sul campo di Wimbledon tra due personalità forti che hanno fatto la storia del tennis. Rimaniamo per 100 minuti incollati allo schermo, spettatori della vita di un piccolo svedese dal carattere irascibile che afferra con rabbia la racchetta come una mazza da baseball, e un piccolo genio dei calcoli che si allena con l’obiettivo di affrontare il campione del mondo.

Ripercorriamo l’infanzia Bjorn Borg (Sverrir Gudnason), dalle sue prime sfide dove non riesce ad accettare le decisioni dei giudizi, ha reazioni spropositate che imparerà a controllare grazie alla storico allenatore Lennart Bergelin (Stellan Skarsgård). É un uomo solitario, ripercorre con ossessione dei rituali pre partita, circondandosi unicamente dal suo allenatore con cui controlla la tiratura delle corde di 50 racchette e dalla moglie Mariana (Tuva Novotny) che gli prepara la borsa. Non é facile stare al fianco di una figura così apparentemente asettica come una macchina da guerra.

Borg McEnroe é il ritratto di due titani, di due esseri umani pronti a spingersi sempre al limite per raggiungere il proprio obiettivo. La ricerca ossessiva di colmare il proprio bisogno, la sete di essere in cima al podio, vissuta come una necessità da entrambi.

Vediamo contrapporsi non solo due fisicità diverse, due mentalità diverse ma anche due visioni di maschilità ben differenti: quella nordica molto composta e austera, e quella statunitense che abitua al continuo confronto e bisogno di primeggiare.

Borg e McEnroe (Shia LaBeouf) pur essendo l’uno il contrario dell’altro condividono gli stessi interrogativi e gli stessi dolori.

Non assistiamo ad un documentario del sofferente scontro di Wimbledon, bensì assistiamo alla storia di una rivalità di due esseri umani che giocano contro se stessi e provano a vincere la loro battaglia personale. Uno scontro che logora, di un’intensità profonda, che consuma da dentro dove le paure sono sempre dietro l’angolo.

Il regista Janus Metz Pedersen ci regala un ritratto emozionante ed avvincente, aiutandoci a conoscere una delle pagine della storia dello sport e due gladiatori del tennis che tutt’ora rimangono impressi nella memoria.

Borg McEnroe di Janus Metz Pedersen, dopo aver vinto il Premio del Pubblico BNL alla Festa del Cinema di Roma, uscirà nelle sale italiane a partire dal 9 novembre, distribuito da Lucky Red.


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