[Star Trek: Discovery] Riflessioni di un trekker sull’episodio finale di metà stagione
Con Nella Foresta mi addentro, appena pubblicato da Netflix, Star Trek: Discovery arriva all’ultimo episodio prima della lunga pausa natalizia. Ebbene devo dire che se c’era un modo per alimentare le aspettative dei fan prima della ripresa alla fine di gennaio, gli sceneggiatori l’hanno trovato. Questo nono episodio è stato infatti ricco di temi differenti, adrenalina ed emozioni, collocandosi tra i due, tre migliori della serie fino ad ora. In questo caso, cari amici trekkiani, vi avviso che l’articolo CONTIENE SPOILER.
Anzitutto mi è piaciuta parecchio la parte “action”. Bella e interessante la missione di alcuni membri della U.S.S. Discovery a bordo della nave klingon e fatto molto bene il dialogo tra Michael Burnham (qualche segno di vita…) e Kol, il temibile leader dei Klingon. Stesso discorso per la battaglia tra la Discovery a la nave dei morti, breve ma intensa e con dei dialoghi molto trekkiani in plancia. A tal proposito la mia unica riserva riguarda la facilità estrema con la quale l’ammiraglia aliena viene distrutta, considerato che nella battaglia del sistema binario lo stesso vascello aveva fatto fuori metà della flotta stellare.
Oltre a dedicarsi all’azione, questo episodio ha saputo approfondire ulteriormente alcuni personaggi, lanciando varie suggestioni e possibilità per la seconda parte di stagione. Come detto, ho visto qualche segnale positivo da Michael Burnham, che in questa puntata è finalmente riuscita a trasmettere qualcosina (senza esagerare…) al pubblico, attraverso un paio di dialoghi decenti. Tra questi nettamente meglio quello con Kol rispetto alle battute con il tenente Ash Tyler. Ciò è dovuto principalmente al fatto che in questa serie i klingon, tutti, sono semplicemente strepitosi mentre gli umani, quasi tutti, molto meno.
Kol è un gran bel personaggio, forse quello che più di tutti riesce a coniugare la tradizione dei klingon del passato, alla Worf, con la bellezza della nuova versione 2017. E poi, rimanendo in tema di klingon, c’è L’Rell, che anche in questo episodio è semplicemente fantastica, uno dei migliori personaggi della serie. La sua storia ed il suo carisma riescono a rendere più o meno interessante persino la vicenda personale di Ash Tyler, che se non fosse per la questione delle torture subite dai klingon sarebbe un personaggio totalmente anonimo. Star Trek deve portare nello spazio temi forti del presente, come la sindrome post traumatica da stress, malattia che affligge molti veterani americani. Quindi niente da dire su questa scelta, il problema è che, almeno per ora, Shazad Latif, ha fatto di Tyler una sorta di toyboy conteso tra Burnham e L’Rell, nulla in più.
Molto bene in questa puntata anche il capitano Gabriel Lorca, con il quale prosegue il mio rapporto di amore ed odio. Ok, non sarà mai il mio capitano e lo confermo, ma ultimamente devo ammettere che il suo personaggio si sta facendo sempre più interessante. Questo suo essere estremamente subdolo e al limite tra interesse personale ed esigenze della collettività è stato riprodotto molto bene in un episodio nel quale il capitano stesso è chiamato più volte a prendere decisioni che possono compromettere le vite di molti. Il merito, ancora una volta, va soprattutto a Jason Isaacs, attore capace di bucare lo schermo con estrema tamarragine.
Infine due parole sul tema della famosa propulsione a spore, che tanto ha fatto discutere gli appassionati. In questo episodio spartiacque sembra che gli sceneggiatori abbiano trovato un modo per non far arrabbiare i trekkiani, disinnescando una volta per tutte il super motore che non trova riscontri nella timeline delle successive serie tv Star Trek. Una rottura del sistema di propulsione guidato dal povero tenete Stamets ha portato la Discovery ai confini dell’universo. Chiarissimo in questo senso il riferimento alla U.S.S. Voyager del capitano Janeway, che impiega sette stagioni a tornare nel quadrante alpha.
Ma dove è finita la Discovery? In quale remoto angolo della galassia è stata dirottata da questo corto circuito? Si troverà ancora a combattere con i klingon (probabile) o incontrerà nuove civiltà (magari…ma non credo)?
Per tutte queste risposte, appuntamento a gennaio.
Nel frattempo, come sempre: SCUDI ALZATI, MANOVRA DI EVASIONE RIKER ALPHA (visto che Jonathan Frakes dirigerà un episodio…) CARICARE I SILURI FOTONICI.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.