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[I consigli di Vantini] Assassinio sull’Orient Express e Smetto quando voglio – Ad Honorem

Il primo weekend di dicembre sarà all’insegna di una serie di film molto attesi in uscita oggi che sapranno allietare i gusti di varie tipologie di pubblico come Assassinio sull’Orient Express, Smetto quando voglio 3: Ad Honorem e Seven Sisters.

Tratto dal classico della letteratura gialla di Agatha Christie, Assassinio sull’Orient Express (Murder on the Orient Express) è il remake diretto da Kenneth Branagh dell’omonimo film del 1974. La trama è nota, ma gli appassionati del romanzo troveranno un adattamento molto fedele (con qualche libertà) e un cast davvero sorprendente con Branagh nei panni del celebre investigatore privato Hercule Poirot.

Terzo capitolo della saga cinematografica fenomeno degli ultimi anni, Smetto quando voglio: Ad Honorem di Sidney Sibilia (qui la recensione) vede il gruppo di ricercatori pianificare una fuga dal carcere di Rebibbia per sventare i piani criminali di Walter Mercurio. Risate e divertimento assicurati.

Presentato al Torino Film Festival, Seven Sisters (What happened to Monday) di Tommy Wirkola ha come protagonista Noomi Rapace nei panni di ben sette sorelle gemelle in un futuro apocalittico in cui una legge varata per arginare la crescita della popolazione vieta alle famiglie di avere più di un figlio. Leggete qui la nostra recensione.

Amori che non sanno stare al mondo è il film di Francesca Comencini con protagonista una coppia divisa. Claudia rimane traumatizzata dalla separazione, Flavio riesce ad andare avanti iniziando una relazione con una più giovane. Ma un giorno, inaspettatamente, tra i due ritorna quella fiamma che si era spenta. Claudia, però si riavvicina a una sua vecchia compagna di università: un’amicizia che può diventare amore. Leggete qui la nostra recensione.

Diretto dal glaciale Michael Haneke, Happy End racconta di una famiglia dell’alta borghesia egoista e votata all’infelicità. La famiglia abita a Calais, dove sullo sfondo si assiste alle tragedie dei rifugiati. Il cinema di Haneke è fatto per destabilizzare e far discutere; impegnato, certo, ma assolutamente necessario.


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