Star Trek: Discovery (Recensione Episodio 12)

La Recensione del dodicesimo episodio di Star Trek: Discovery

Come si suol dire: “breve ma intenso“. E’ così che in effetti possiamo definire il dodicesimo episodio di Star Trek: Discovery intitolato Sfrenata ambizione, circa 38 minuti di colpi di scena e di grandi segreti svelati che, attraverso la nostra recensione, proveremo ad analizzare, cercando come sempre di non incorrere nei fastidiosissimi spoiler o comunque di limitarne l’insorgere il più possibile.

Sfrenata ambizione, terzo capitolo di Star Trek: Discovery dedicato all’universo dello specchio, è stato diretto da Hanelle M. Culpepper, su una sceneggiatura curata da Jordon Nardino. Né il regista e né lo sceneggiatore di questo episodio hanno avuto esperienza nell’ambito della pura fantascienza, ma è d’obbligo dire che il lavoro svolto, in un ambito così complesso e a loro poco familiare, è stato egregio, e per certi versi certosino nel legare tra loro i vari elementi che gli autori hanno sapientemente seminato sin dall’inizio.

Non mancano delle situazioni ancora non comprese e, forse, non comprensibili, ma in questi 38 minuti di cose ne succedono e molte altre vengono preparate. Qui il tono si incupisce maggiormente e la crudeltà verrà servita come un “piatto caldo“, una “prelibatezza” che rimarrà, purtroppo e tristemente, sullo stomaco della nostra Numero Uno. Del resto i chiari avvertimenti da parte della produzione c’erano stati: “Star Trek: Discovery farà discutere” e Noi dobbiamo essere consapevoli di assistere ad una serie dirompente, dark, cruda e crudele, anche se i contatti con il passato corso esistono e chiari sono i legami con il canon tanto caro a noi trekker.

Indubbiamente ritrovare Michelle Yeoh, anche se nella veste della spietata imperatrice, confrontarsi nuovamente con Burnham ci ha emozionato, così come l’ultimo (?) saluto di Stamets a Culber, il suo amato compagno … anche se dobbiamo sottolineare che l’incontro in questione si svolge su un piano tendenzialmente “fantasy” e non fantascientifico. Altre situazioni, però, son sembrate dissonanti e ancora confuse: la doppia personalità di Tyler e l’alternarsi dei due esseri (non entriamo nello specifico proprio per non rischiare lo spoiler), l’uso di una violenza spesso gratuita e l’accenno a macabri banchetti ci destabilizza un pochino.

A tal proposito vogliamo ricordare che la produzione ha affermato che a conclusione di questa prima stagione torneremo alla visione di una Federazione a noi più familiare e che la seconda sarà più consona al vecchio canon, inoltre sappiamo con certezza che in futuro non si avrà più notizia di una passata sperimentazione del “Motore a Spore”. Tante piccole tessere di un puzzle che, a cominciare da questi ultimi episodi, iniziano a ricomporsi. O almeno così si spera.

Dopo una serie di colpi di scena e diversi “misteri svelati“, anche se, come già affermato nella recensione dedicata a Il Lupo Dentro,“quasi telefonati”, non resta che iniziare a porsi domande per il futuro della serie:

  • I lupi sono stati finalmente scovati?
  • I due diversi universi sono effettivamente paralleli e contrapposti, o hanno tra loro numerosi punti di contatto, più di quanti possiamo immaginare?
  • Come si potra concludere Star Trek: Discovery?
  • Cosa dobbiamo aspettarci dalla seconda stagione?
  • Il Cast e l’equipaggio della USS Discovery sarà rivoluzionato?

Non resta che aspettare What’s Past Is Prologue, il tredicesimo episodio di una serie che, nonostante i tanti punti di domanda e le sue diverse contraddizioni, sta finalmente iniziando a dare i propri frutti.


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