Recensione I Famelici, lo zombie movie prodotto da Netflix
Con l’inizio del nuovo mese Netflix ha iniziato ad offrire ai propri utenti nuovi contenuti originali, a tal proposito oggi parliamo di I Famelici, lo zombie movie diretto da Robin Aubert. Questa è la nostra recensione.
I Famelici (o Les Affames) è una produzione franco-canadese diretta da Robin Aubert, con un cast formato da Marc-André Grondin e Micheline Lanctôt. Come per ogni zombie movie che si rispetti, il film è ambientato in un paese messo in ginocchio da un’epidemia che ha trasformato la popolazione locale in zombie affamati di carne umana. Al centro dell’attenzione un piccolo manipolo di superstiti impegnato a cercare di rimanere ancora in vita.
Senza perdere tempo la pellicola rompe da subito gli indugi, mostrando il primo infetto mordere la sua vittima nei primissimi minuti. Ciò che ne segue, ahinoi, è però un racconto lento e sterile, dove non viene mai spiegata la genesi dell’infezione, non si intuiscono le reali intenzioni dei superstiti, e soprattutto si lascia fin troppo spazio al dialogo, banale o per meglio dire mai pungente. I Famelici rappresenta lo specchio attuale del genere zombie movie, oramai privo di idee, martoriato dalle innumerevoli pellicole senza senso realizzate nel tempo, e sempre più lontano dallo splendore degli anni d’oro, quando un certo George A. Romero ne fece un vero e proprio culto della cinematografia mondiale.
Aubert per la verità ci prova a tenere alta la tensione nel suo film, spesso difatti sfrutta primi piani ben piazzati per cercare di carpire il terrore dai volti dei protagonisti nelle scene più concitate, ma la qualità della sua sceneggiatura – e quella degli interpreti – non è eccelsa ed i risultati sono quello che sono. Le ambientazioni ricordano vagamente quelle apprezzate da milioni di fan in The Walking Dead, ma le similitudine con la storica serie tv di successo si fermano purtroppo qua. Altra nota dolente arriva dal cast, per noi italiani completamente sconosciuto. A parte il povero Marc-André Grondin, il solo a tenere alto l’interesse di I Famelici con una recitazione almeno discreta, il resto degli attori non lascia il segno, e questo non per demerito di un copione il più delle volte noioso, ma per vera e propria mancanza di stile da parte degli attori stessi. Piace la fotografia dell’emergente Steeve Desrosiers, così come il make up utilizzato sugli zombie non troppo accentuato, ma anche in questo caso troppo poco per tenere alta la qualità generale.
In conclusione possiamo inserire I Famelici in quella lista di pellicole sui non-morti che non solo non hanno avuto successo, ma che ben presto saranno dimenticate. Per Netflix ancora un buco nell’acqua per quanto riguarda il genere horror, siamo ancora ben lontani dal risultato positivo ottenuto lo scorso anno con La Ragazza che Sapeva Troppo (The Girl with All the Gifts).
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