Rimetti a noi i nostri debiti è il nuovo film di Antonio Morabito – prodotto e distribuito da Netflix – con un cast formato da Claudio Santamaria e Marco Giallini. Questa è la nostra recensione.
TRAMA
Il protagonista del nuovo film di Antonio Morabito è Guido (interpretato da Claudio Santamaria), un ex tecnico informatico la cui vita si alterna tra lavoretti precari e insoddisfacenti. Non potendo estinguere il suo debito contratto tempo prima, accetta di lavorare gratis per l’azienda creditizia. Siccome non riesce a ripagare i suoi debiti, viene assunto dai suoi creditori e imparerà il nuovo lavoro di “recupero crediti” da un esperto nel settore, Franco (Marco Giallini), le cui maniere estreme faranno vacillare la coscienza di Guido.
RECENSIONE
Guido è un disoccupato che vive ai margini della società, in un appartamento degradato e senza corrente elettrica. Il suo lavoro da magazziniere, non retribuito, non gli basta per pagare le bollette e le spese dell’affitto. Gli unici due personaggi che gravitano attorno alla sua vita sono una dolce e bella barista (interpretata da Agnieszka Zulewska) e il professore (Jerzi Stuhr), il solo e unico amico, sempre disponibile ad aiutarlo nel momento del bisogno. Guido è una persona semplice, un bravo ragazzo che odia ogni forma di ingiustizia, con un velo di malinconia negli occhi: una persona per cui dobbiamo provare empatia, perché la situazione in cui faticosamente galleggia è, purtroppo, molto comune.
Marco Giallini veste i panni di Franco, il più bravo nel riscuotere i debiti. La sua vita è in biblico tra due posizioni diverse: da un lato il lavoratore che agisce senza rimorsi nel compiere un lavoro al limite dello spregevole; dall’altro l’amorevole padre di famiglia, che cerca di essere sempre presente nella vita e nelle scelte dei suoi famigliari. Per cercare di sopravvivere in questa duplicità trova conforto nel confessare i suoi peccati tra le mura di una chiesa, sperando così di ripulire la sua coscienza.
Guido e Franco ci appaiono inizialmente come l’uno l’opposto dell’altro; il buono, schiacciato da un mondo fatto di precarietà e insicurezze e il cattivo, che senza nessun rimorso compie il suo lavoro con fredda determinazione. Ma sono entrambi “vittime” del sistema, che li obbliga a scegliere da che parte stare.
Il regista Antonio Morabito torna nelle sale cinematografiche con un film che affronta un tema molto delicato e controverso: quello della precarietà, delle banche e della gestione dei debiti. Con ammirevole capacità di racconto, lineare e sistematico, il regista mette in scena la vicenda di Guido e Franco, due volti della stessa medaglia, che a modo loro affrontano le vicissitudini e gli ostacoli del mondo lavorativo.
La conduzione della narrazione è senza dubbio oggettiva, il regista difatti riesce a celare senza problemi il suo personale punto di vista, ricreando di buon grado un vero spaccato di vita reale. Claudio Santamaria e Marco Giallini, nei rispettivi ruoli, sono le vittime di una società dove il valore primario è il denaro. L’interpretazione risulta pulita, ma soprattutto rispettosa delle condizioni in cui versano tante altre persone nel mondo reale. A nostro personale giudizio, Rimetti a Noi i Nostri Debiti invita a una seria riflessione sul nostro stile di vita, fatto di scelte e compromessi a cui anche noi potremmo essere chiamati o meno, pertanto finzione cinematografica si, ma occhio perchè questa è soprattutto vita reale.
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