Dopo il successo di “Indivisibili”, Edoardo De Angelis torna al cinema con “Il vizio della speranza”, e conquista il Premio del pubblico BNL della Festa del Cinema di Roma.
Ci sono tanti modi di vendere il corpo femminile, uno di questi é vendere il figlio portato in grembo per nove mesi per una busta piena di soldi. Traghettatrice di queste donne incinta verso il Purgatorio é Maria (Pina Turco), una donna che non mostra segni di giudizio durante i suoi viaggi lungo il fiume. Quello é il suo lavoro, quello che svolge per conto di Madame (Marina Confalone) di cui esegue nei dettagli gli ordini pattuiti. Un giorno, una delle ragazze scompare ma quando la ritrova non la riconsegna alla donna bensì l’aiuta a scappare. La speranza di una vita migliore si é ripresentata nella vita di Maria che fugge alla ricerca di quella stessa speranza di una nuova vita che pensava di non meritare.
La prima scena a cui assistiamo é il recupero dalle acque del fiume di una bambina vestita di bianco, una bambina che ritroviamo adulta, con lo stesso sguardo deciso e le cicatrici che la vita le ha riservato.
Edoardo De Angelis ci trascina in luoghi che sembrano esser stati abbandonati al loro destino, in cui nessuno spera nella speranza di una vita migliore. Sono luoghi freddi e asettici, in cui Maria si aggira insieme al suo pitbull e si alza il cappuccio per evitar di guardar altro all’infuori della strada che deve percorrere. Ha un cuore grande Maria, anche se il suo compito é quello di condurre le ragazze ad abbandonare una parte di se, non le abbandona prima di essersi assicurata che siano in buone mani.
Assorbe tutte le ombre più nere che la vita possa averle presentata fino a trovare un barlume di luce nella fuga di una delle ragazze che la convince che esiste anche per lei una nuova possibilità di vita.
Una nuova speranza per riscrivere il proprio destino.
In un territorio dove la vita non ti regala nulla senza sofferenza vive Maria, braccio inarrestabile di zi’ Mari, protettrice delle donne nigeriane che decidono di vendere il proprio corpo per regalare una nuova vita ai propri figli. Il giorno in cui Maria si ritrova nella loro stessa condizione, qualcosa in lei cambia, la vita che porta in grembo le fa immediatamente capire che deve cercare una via di fuga per non condannar il proprio figlio al suo steso destino infelice.
De Angelis trascina lo spettatore in una terra sofferente dove non vi sembra esserci via di fuga, dove la speranza di una vita migliore non é concepibile e affida ad una giovane donna la missione di riaccoglierla e credere che sia possibile trovarla.
“Il vizio della speranza“ é un viaggio caratterizzato da attese e sofferenza, in cui la musica di Tullio De Piscopo ci conduce con delicatezza e autenticità, talvolta facendoci salire su una giostra di emozioni contrastanti dove l’unica via di fuga è rappresentata da quel bagliore di speranza che fa capolino nel buio dell’esistenza dei suoi protagonisti.
“Il vizio della speranza“ di Edoardo De Angelis , dopo aver conquistato anche il Tokyo Film Festival, esce nelle sale italiane il 22 novembre, distribuito da Medusa Film.
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