Per il concorso ufficiale del Torino Film Festival abbiamo visto Temporada, di André Novais Oliveira. Il film probabilmente uscirà per il mercato internazionale come Long Way Home. La nostra recensione.
Trasferitasi dalla provincia brasiliana al grande centro di Contagem, e in attesa che la raggiunga il marito, Juliana diventa impiegata di un’agenzia comunale per il controllo sanitario. Le sue giornate trascorrono con poche novità, ma i cambiamenti sono dietro l’angolo.
Il film di Oliveira colpisce soprattutto per il suo approccio verista verso la storia di questa donna, fiera e simpatica, che affronta le piccole traversie che potremmo attraversare tutti nella nostra vita.
E’ un film piccolo, parla di cose di tutti i giorni: il lavoro, la casa da sistemare, ed i pomeriggi al lago in un contesto difficile come quello delle periferie delle città brasiliane.
Il regista arriva dal mondo del documentario, e si vede, mentre il film ha già avuto diversi passaggi in alcuni festival in giro per il mondo, tra cui quello di Locarno.
Le buone intenzioni dell’autore, però, non ci aiutano ad affrontare una certa noia che prende il sopravvento, soprattutto alla luce del fatto che il film dura 120 minuti pieni. L’approccio sul vero del regista ci regala inquadrature fisse infinite che alla lunga tediano un po’. Nulla di nuovo sotto il sole: peccato.
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