the guilty recensione

[36TFF] Recensione di The Guilty, il film danese di Gustav Moller

Il Torino Film Festival ha tanti bei film nel suo calendario: uno di questi lo troviamo in concorso, e si chiama The Guilty. I titolo originale è Den Skykdige, la regia è di Gustav Moller.

Confinato al pronto intervento telefonico per un’indagine interna, un poliziotto di Copenhagen riceve una chiamata da una donna che sostiene di essere stata rapita: dovrà gestire la situazione rimanendo sempre vicino al telefono.

Il film di Moller ha una struttura particolare e affascinante. Il suo arco temporale dura giusto i 90 minuti del film. Il protagonista rimane sempre nello stesso ambiente, o in quello attiguo, avendo peraltro pochissime relazioni con gli altri personaggi presenti. Va detto inoltre che Moller sembra amare l’utilizzo della camera fissa, questa difatti è sovente posizionata sul volto del protagonista. 

Il ritmo della sceneggiatura è da mozzare il fiato, esso è rappresentato da un’unica carrellata di suoni che travolge e sorprende. Importante inoltre è il rapporto stretto col suono. Dialoghi, urla, macchine che corrono, ed altri effetti hanno un ruolo di primo protagonista.

L’immenso protagonista è interpretato da Jakob Cedergren il quale regala una performance di qualità, reggendo da solo l’intero peso del film.

Dopo aver vinto ben 18 premi in giro per il mondo, The Guilty a nostro avviso mette una seria ipoteca sulla vittoria, sperando ovviamente in una giuria non miope. Cult!



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