Torna quest’oggi Cult Classics, la nostra rubrica dedicata ai grandi classici del passato (recente o lontano che sia), quest’oggi vi parliamo, a tal proposito, di Apocalypse Now, il kolossal diretto da Francis Ford Coppola nel lontano 1979.
Trama:
1969: durante la guerra in Vietnam, il capitano Benjamin Willard viene inviato in missione alla ricerca del pericoloso colonnello Walter Kurtz.
Attraversando il paese, sarà testimone dell’atrocità della guerra e delle condizioni del Vietnam, fino a giungere dove vive il colonnello Kurtz e il suo entourage pericoloso.
Il nostro giudizio:
film epocale per eccellenza che ha segnato una stagione cinematografica sotto tanti punti di vista. Prima di tutto uno dei più importanti e verosimili film sulla guerra e sulle sue conseguenze.
Poi il film che ha lanciato la carriera del giovane regista Francis Ford Coppola, in cui ha potuto mostrare la sua maestria e la sua bravura.
Inoltre, il film fa parte di un gruppo di pellicole che rappresentano la New wave dei nuovi registi americani, rappresentati da George Lucas, Steven Spielberg, Coppola stesso e John Milius, che qui compare come sceneggiatore. Questi film hanno svecchiato Hollywood mostrando un nuovo modo di fare cinema, abbandonando le vecchiaggini degli autori passati.
La lavorazione travagliata del film è stata una missione difficile per il regista e per la troupe che hanno dovuto affrontare problemi, malattie (vedi l’infarto di Martin Sheen), insetti e difficoltà con i governi locali. Il tutto è diventato un documentario, bellissimo, uscito nel 1991 e chiamato Viaggio all’inferno.
Nel 2001 uscì anche una nuova versione del film chiamata Apocalypse now redux che presentava ben 47 minuti in più di scene inedite. Il nuovo girato non appesantisce l’opera, anzi, la contestualizza storicamente e aggiunge alcuni elementi importanti.
Il regista, Coppola, rischiò personalmente, sia durante la lavorazione del film, che economicamente, finanziando l’opera con la sua casa di produzione Zoetrope, rischiando il fallimento.
Il film rimane nella storia del cinema per la cruda e disincantata rappresentazione della guerra e delle persone che la guerra la fanno, per la regia audace, moderna, mai banale e per le interpretazioni sofferte di tutti gli attori su cui troneggia Marlon Brando e il suo iconico personaggio di Kurtz che, benché compaia solo negli ultimi minuti del film, ammanta l’opera con la sua assenza e con le testimonianze che lo raccontano, creando un personaggio spaventoso ma affascinante, come solo lui sa fare.
Il pubblico e la critica accolsero molto positivamente il film che è entrato di diritto nella classifiche dei migliori film di sempre.
Apocalypse now è un’opera maestosa, moderna, crudele e, a tratti, divertente, che mostra il lato peggiore di chi dovrebbe gestire la guerra, rappresentando una moltitudine di uomini inetti, drogati o psicologicamente disturbati.
Cast:
il giovane regista Francis Ford Coppola arrivava dalla grande e proficua esperienza del film Il padrino e Il padrino – Parte II. Dopo Apocalypse now, il regista scivolò nell’ambizioso Un sogno lungo un giorno. L’ultimo suo lavoro è Distant vision, un personale progetto di cinema dal vivo.
Martin Sheen ha attraversato la storia del cinema moderno, cominciando nel 1956 con la serie tv Così gira il mondo. Dopo il film di Coppola l’abbiamo visto in numerosissimi film come Wall Street di Stone, The departed di Scorsese o Prova a prendermi di Spielberg. In questi anni si è dedicato, come molti, al piccolo schermo nella serie Tv Grace and Frankie.
Marlon Brando, per molti, è l’Attore per antonomasia. Personaggio carismatico come nessuno più negli anni a venire, fu il protagonista di numerosi progetti che hanno lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. Film come Il padrino, Superman o Fronte del porto l’hanno lanciato come una star del cinema inarrivabile. Nel 1979 era reduce appunto da Superman e un’apparizione nella serie Tv Radici. Dopo l’inferno vietnamita, l’attore si dedicò a La formula, modesto film di John Avildsen, il regista di Rocky.
Come non ricordare il favoloso lavoro del nostro Vittorio Storaro, direttore della fotografia che ha illuminato il cinema internazionale. Vincitore di 3 Oscar su 4 nominations, Storaro ha lavorato molto con Bertolucci, vedi Ultimo tango a Parigi e L’ultimo imperatore e per Reds di Warren Beatty. Adesso aspettiamo di vederlo in collaborazione con Woody Allen nel suo Cafè Society.
Apocalypse now ha vinto numerosi e meritati premi su cui svettano le due statuette dell’Academy a fronte di 8 candidature. Sono stati premiati la fotografia di Storaro e il suono. 4 le nominations ai Golden Globes con 3 vittorie. Il film vinse, inoltre, la Palma d’oro alla 32° edizione del Festival di Cannes.
La scena da incorniciare:
come non citare l’iconografica scena dell’attacco degli elicotteri sulle note della Cavalcata delle Valchirie di Wagner che rappresenta la summa della perfezione tra girato, suono e montaggio.
Eccezionale, inoltre, lo spettacolo delle conigliette di Playboy con i soldati, accompagnata da una regia di una modernità impressionante.
Ecco il trailer e le due scene:
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=PA24tnAcuQg[/youtube]
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=TqtehtSB0LI[/youtube]
[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=xt-Cbgs5klk[/youtube]
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