The Umbrella Academy è la nuova serie tv co-prodotta e distribuita da Netflix, questa è la recensione della prima stagione.
Co-prodotta da Netflix e Universal Cable Productions, con la collaborazione di Dark Horse Entertainment, la serie tv The Umbrella Academy è liberamente tratta dal fumetto firmato da Gerard Way, e edita da Dark Horse Comics.
Lo showrunner è Jeremy Slater. Nel cast spazio per Ellen Page, Tom Hopper, David Castañeda, Emmy Raver-Lampman, Robert Sheehan, Aidan Gallagher e Mary J. Blige.
La Recensione
Chiusi bruscamente i contatti – ed i contratti – con Marvel Television, il colosso dello streaming Netflix ha puntato su The Umbrella Academy per dare al suo pubblico un nuovo franchise supereroistico capace di raccogliere consensi, e soprattutto ascolti. La scommessa è stata vinta?
Beh, iniziamo col dire che di coraggio Netflix sembra averne da vendere. Il fumetto da cui è tratta la nuova serie tv di certo non gode di grande popolarità, ciononostante il dispendio economico messo a disposizione per la realizzazione è di quelli che fanno rumore. Ed in effetti, almeno visivamente The Umbrella Academy non ha nulla da invidiare ai vari Daredevil, The Punisher e company.
Fatta questa piccola premessa, The Umbrella Academy si presenta come uno show che punta soprattutto ad un pubblico giovane e desideroso di un prodotto supereroistico – di qualità – che non sia per forza tratto da fumetti Marvel o DC Comics. Il suo showrunner – Jeremy Slater – viene da un lavoro solo discreto svolto con The Exorcist, e pertanto non accompagnato da grande considerazione da parte del pubblico, fortunatamente però le esperienze “pseudo-negative” aiutano a forgiare il carattere, e con The Umbrella Academy sembra aver realizzato qualitativamente superiore.
Aiutato da una storia alla base potenzialmente di forte impatto, Slater porta in scena una serie tv con una narrazione fluida, dinamica e solo in poche occasioni lenta. I personaggi sono ben caratterizzati, anche se la messa in onda di nuovi episodi (magari con una seconda stagione) potrebbe, a tal proposito, dare maggior spazio a dinamiche narrative al momento rimaste inenarrate. La serialità è ben gestita, con episodi non eccessivamente diluiti dall’introduzione di eventi poco chiari, e non strettamente legati al focus narrativo centrale. Gli episodi finali mettono in chiaro la vera natura supereroistica dello show, regalando allo spettatore tanto intrattenimento, condito anche da effetti visivi di discreta fattura. Ovviamente l’apertura verso una seconda stagione è più che sottolineata.
Il cast scelto, fatta eccezione per una Ellen Page forse limitata da un personaggio fin troppo introverso, presenta alcuni volti interessanti. Robert Sheehan (Klaus) e Aidan Gallagher (Numero 5), a tal proposito, mostrano ottime potenzialità, così come – forse in forma minore – Tom Hopper (Luther) e Emmy Raver-Lampman (Allison). Non ci sentiamo di promuovere pienamente Mary J. Blige per il suo primo vero ruolo da star hollywoodiana.
The Umbrella Academy è in definitiva un esperimento riuscito. Una forte dimostrazione di Netflix al proprio pubblico che in fondo l’addio agli show Marvel può essere tranquillamente archiviato.
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