Ancora Auguri per la tua Morte, la recensione del film
Abbiamo assistito all’anteprima del nuovo film interpretato da Jessica Rothe, dal titolo Ancora Auguri per la tua Morte. Questa la recensione.
Inaspettatamente, Tree (Jessica Rothe) si trova ancora catapultata nel loop temporale che l’ha vista protagonista del primo capitolo. Con l’aiuto, questa volta, di Ryan (Phi Vu), Samar (Suraj Sharma), Dre (Sarah Yarkin) e dell’amato Carter (Israel Broussard) cercherà di chiudere per sempre il loop che la vede protagonista. Chi sarà questa volta l’assassino con la maschera da neonato inquietante?
Recensione
Un po’ Ritorno al futuro, ma restando fedele a se stesso, il film – diretto con mestiere dallo stesso regista del primo capitolo, Christopher Landon – è divertente e fluido.
Ancora Auguri per la tua Morte non vuole essere solo un ripetersi degli eventi già descritti nel primo film sostituendo solo il killer dietro la maschera ma, anzi, cerca di reinventarsi relegando l’assassino ad un ruolo marginale, necessario alla storia ma non determinante.
Ben calati nel contesto narrativo alcuni elementi fantascientifici che ne arricchiscono la visione, e che cercano di dare “reali” risposte tecniche agli eventi che hanno portato al ripetersi del loop.
Anche se pubblicizzato come horror, il film, come già accaduto per il primo capitolo, è più un thriller con risvolti comedy per adolescenti, e Santa Clarita Diet del colosso Netflix, sembra esserne l’ispiratore. Questa volta però la recitazione è più accurata e la Rothe, oltre che simpatica, riesce a dare una prova da attrice più riuscita.
I tanti misteri volutamente non risolti in precedenza hanno risposta con questa pellicola.
In conclusione Happy Death Day 2U (titolo originale del film) è un prodotto tutto sommato riuscito, che punta ad un pubblico giovanile, di cui sembra aver raccolto i favori. Durante la proiezione a cui abbiamo assistito la platea era composta più che altro da studenti, invitati dalla casa produttrice per saggiare il proprio film, ed i risultati si son visti eccome.
C’è una scena post credit da godersi, per cui non alzatevi dalla poltrona al sopraggiungere di titoli di coda.
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