Riverdale è la nuova serie tv ispirata ai personaggi degli Archie Comics, una casa editrice specializzata nelle serie rivolte al giovane pubblico.
Ideata dal fumettista Roberto Aguirre-Sacasa, i 13 episodi della prima stagione sono disponibili nel catalogo Netflix. Questa è la nostra recensione.
Il racconto si svolge nella tranquilla e isolata cittadina di Riverdale, dove un gruppo di adolescenti è impegnato a districarsi tra le lezioni di scuola, amicizie vecchie e nuove, amori segreti, nella normale routine di ogni teenager. Ma una serie di terribili avvenimenti scombussola la tranquillità di questo silenzioso e misterioso paese: Archie, Betty, Veronica e Jughead sono chiamati a risolvere un mistero inquietante.
Il Commento
La storia è ambientata in una città fittizia, che sorge vicino allo Sweetwater River e si svolge in un arco temporale non ben preciso: due caratteristiche che concorrono ad ampliare l’aspetto misterioso e noir della serie. La trama racconta le vicende di quattro personaggi, legati tra di loro da amicizie di breve o lunga data che si ritrovano a dover vestire i panni di giovani investigatori per svelare una serie di misteri. Gli interpreti sono dei volti più o meno conosciuti nel mondo delle serie tv americane: K.J. Apa, Lili Reinhart, Camila Mendes e Cole Sprouse (noto per aver interpretato, insieme al fratello gemello, nella serie Zack e Cody)… per loro Riverdale, che sia un prodotto ben riuscito o meno, ha sicuramente rappresentato un trampolino di lancio. La Guest Star della serie è l’appena scomparso Luke Perry, la cui presenza rendeva Riverdale più interessante e degno della nostra attenzione.
Nel vasto e popolato panorama delle serie televisive dedicate ad un pubblico under 18, Riverdale non riesce a contraddistinguersi né per qualità né per creatività. Guardando i vari episodi non emerge nessun particolare che riesca a scollegarlo da altri prodotti televisivi più o meno contemporanei, quali ad esempio Pretty Little Liars (per la trama cupa e noir), Gossip Girl ed Elitè (per quanto riguarda l’aspetto umano e dei legami che intercorrono tra i personaggi), Twin Peaks, Thirtheen Reason Why, e tante altre.
La particolarità della serie è l’intricata narrazione, la quale parte da un evento preciso, per poi tenere le redini del discorso dall’inizio alla fine, dipartendo alcune short stories che nascono e muoiono nel giro di una puntata: d’altronde l’aspetto frenetico e frettoloso dell’azione non è inusuale al tempo del web 3.0. Ma proprio grazie a questa frenesia Riverdale non rischia di annoiare e di scadere nel banale.
L’ultima puntata presuppone una continuazione e quindi non ci resta che sperare in una cambio di rotta nella regia, per poter considerare Riverdale come un prodotto televisivo diverso e unico rispetto ai suoi predecessori.
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è UNA SERIE BELLISSIMA CHE CONSIGLIEREI A CHIUNQUE
P.S. AMO LILI E COLE
Grazie per il tuo contributo.. nei prossimi giorni anche la recensione della terza stagione… ora su Netflix
È una serie coinvolgente dal punto di vista musicale e per l’atmosfera in cui è inserita, per il resto i personaggi non si evolvono in alcun modo,i medesimi inoltre rimangono sempre e tutti intatti; la storia si ripete sempre in circolo con i soliti cattivi che appaiono e scompaiono. Il programma doveva concludersi alla seconda stagione, ora è noioso, ripeto: un continuo susseguirsi di vicende con le solite figure che non cambiano mai ruolo!
Mi spiace, molto deludente, peccato.
Ho visto tutte e 3 le stagioni. Non mi piace il personaggio di Archie troppo zerbino e bambinone anche quando vorrebbe dimostrarsi eroico. Per assurdo in certi punti nella terza stagione, nei quali “non era in lui”, anche se ovviamente si spingeva troppo oltre in quel caso, sembrava ci fosse stata una maturazione.. una crescita.. poi ritorna quello di prima. Che esempio darà mai ai giovani descrivere un personaggio(che dovrebbe essere fra i principali) in questo modo?
Alcune scene con le quali vengono sventati omicidi o catturati assassini sono molto oltre il limite dell’inverosimile tanto che pensi: è un teen drama, ma sembra fatto per bambini. Mi prendono in giro? Non dico che ogni scena della serie tv debba essere realistica.. ma per emozionare un minimo chi la guarda, non dovrebbe spingersi troppo verso il fiabesco, altrimenti sembra quello che ho detto prima. Questo è il senso.
Soprattuto se vuole spingersi in ambientazioni piene di delinquenza, pericolo, insomma.. il genere in cui si è incanalata non è quello della soap opera(per intenderci). Avrebbe delle venature thriller anche interessanti nel mezzo, quindi uno si aspetta personaggi “diversi” da quelli che vedo qui.. Alcuni altri personaggi li trovo piatti e scialbi.
Le potenzialità di base per poter fare qualcosa di buono le avrebbero avute a mio parere. Eccome. Per questo lo ho guardato tutto. Peccato per quella “patinatura” che ha evidentemente ammorbidito alcune scene rendendo “poco credibile” tutto il resto. Forse una forma di pseudo “politically correct”, molto ben nascosto per giovani ha smussato alcune parti volontariamente? non importa, è una domanda retorica. Intanto il risultato è questo. P.s: ho espresso solo il mio personale parere.
L’ennesima stronzata targata Netflix
Glenn é una tua opinione persone che, rispettiamo, però dovresti sapere che Riverdale non è una produzione Netflix original, è OSPITATA e distribuita sulla piattaforma.
Ho visto le ultime stagioni.. sembra un film di propaganda femminista estrema da sfiorare la misandria in certi punti e lgbt. Ma che fine ha fatto la storia? Premetto che non ho niente in contrario, ma se uno vuole fare un film di quel tipo, abbiail coraggio di dichiararlo cone tale, almeno chi lo visualizza lo sa e può scegliere. Questo mi sembra un involucro di un bel teen drama con spazi thriller, carini alcuni balli, ma che poi cade miseramente perché la propaganda supera la trama, e sembra tutto finto, preconfezionato, un bello spottone a determinata propaganda politica talmente invasiva da coprire tutto il resto. Inoltre secondo me sfiora il ridicolo perché molti combattimenti non sono realistici.