c'era una volta a hollywood recensione

C’era una volta a… Hollywood, la recensione del film di Quentin Tarantino

Debutterà il 18 settembre nei cinema italiani, ma C’era una volta a… Hollywood si è già mostrato alla stampa. Questa è la nostra recensione.

La premiére italiana si è tenuta il 3 agosto presso il cinema Adriano di Roma. Alla conferenza di presentazione erano presenti il regista Quentin Tarantino, e due dei protagonisti della pellicola, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie. Nei prossimi giorni vi offriremo la sintesi della presentazione. Stay tuned.

Los Angeles, primi mesi del 1969. L’attore – un tempo famoso – Rick Dalton (Leonardo Di Caprio) e Cliff Booth (Brad Pitt) – sua controfigura sul set ed amico – incontrano il produttore Marvin Schwarzs (Al Pacino) con la speranza di dare una svolta alla carriera di Dalton ormai giunta sul viale del tramonto. Sullo sfondo le vicende della nuova coppia di vicini di casa di Rick, ovvero il regista di successo Roman Polański e la moglie Sharon Tate (Margot Robbie)

Il Commento

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Quentin Tarantino è un genio, e lo dimostra in ogni singolo fotogramma, mai banale, e per nulla scontato. Racconta storie e caratterizza personaggi con una particolarità di dettagli che al giorno d’oggi è difficile incontrare. C’era una volta a… Hollywood è uno spaccato visivo e visionario sugli USA di fine anni sessanta. Tanti sono i rimandi alla guerra del Vietnam ed al modo di fare TV di quel momento storico. Gli Hippie, elemento nevralgico del film, sono la controparte della vita patinata e spesso vuota vissuta dai protagonisti.

L’utilizzo di riprese in soggettiva permette di valorizzare l’espressione degli attori, e di avere delle inquadrature particolari e dinamiche. Non è da meno la scelta di utilizzare spesso la tecnica del flashback narrativo, con il quale Tarantino spiazza lo spettatore per l’incredibile impatto visivo.

Musiche d’eccezione accompagnano, ritmandola, la visione di C’era una volta a… Hollywood, un film – a nostro avviso – che va visto e rivisto per apprezzarne appieno le sottigliezze e la bravura di regista e cast.

In definitiva Tarantino sembra tornato ai grandi fasti di Pulp Fiction. La sceneggiatura è accattivante e ben calibrata, l’obiettivo di raccontare una Hollywood sconosciuta risulta riuscito egregiamente.

Il Cast

Quentin Tarantino per il suo nono film scrittura un cast d’eccezione, ogni personaggio che appare sullo schermo, anche solo per qualche istante, è ben caratterizzato e spesso riconducibile ad un volto noto.

E’ difficile comprendere appieno chi sia il vero protagonista delle vicende, Brad Pitt è la controfigura di Leonardo Di Caprio o è quest’ultimo a fare da comprimario alla storia di Cliff Booth? In ogni caso ci troviamo di fronte a due mostri sacri della cinematografia Hollywoodiana, i quali mettono in campo una prova recitativa importante, e destinata ad essere ricordata nel futuro.

Allo stesso modo, Margot Robbie è perfetta nel ruolo della sfortunata Sharon Tate. L’attrice dà prova delle proprie capacità in una scena all’interno di un cinema in cui, senza dire nemmeno una parola, riesce a divertire e far commuovere allo stesso tempo.

I volti noti che appaiono nel film sono tanti, fra questi piace ricordare quello di Luke Perry (Wayne Maunder/Scott Lancer). Questo è, infatti, l’ultimo in cui compare l’attore recentemente scomparso.

Nel cast anche Dakota Fanning (Squeaky), Margaret Qualley (Pussycat), Austin Butler (Tex), Kurt Russell (Randy) e Maya Hawke (Linda Kasabian), la figlia di Uma Thurman destinata forse a diventare la nuova musa del regista statunitense.


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