SeeYouSound Festival

A Torino inizia la quarta edizione del SeeYouSound Festival

A Torino, nelle sale del cinema Massimo, proprio sotto la Mole Antonelliana, sta per iniziare la quarta edizione del SeeYouSound International Music Film Festival, evento internazionale del cinema musicale.

Nelle tre precedenti edizioni abbiamo potuto vedere un aumento esponenziale del numero dei film, della qualità delle opere e della presenza di un pubblico attento ed entusiasta. A tal proposito non possiamo che essere fiduciosi per questa nuova edizione.

Il festival si estenderà su ben 9 giorni di proiezioni, con un decimo giorno, quello dell’apertura di venerdi 26 gennaio, dedicato alla proiezione di Ingeborg Holm, film muto di Victor Sjöström, musicato dal vivo da Corrado Nuccini, Iosonouncane ed Enrico Gabrielli, proiettato in versione restaurata in 2K dallo Svenska Filminstitutet-Cinemateket.

Sono 62 i film in programma nei 10 giorni di festival, suddivisi in 4 sezioni competitive, 2 rassegne fuori concorso e 1 retrospettiva, accompagnati da panel, incontri ed eventi. Con 1 anteprima internazionale e 1 anteprima europea e 27 anteprime italiane il festival punta sempre più ad affermarsi a livello internazionale e ci sta riuscendo alla grande.

Abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare uno degli organizzatori, Carlo Griseri, che per il festival ricopre il ruolo di coordinatore cinematografico. Carlo è anche critico cinematografico, autore del saggio “Ma quella è casa mia – Dieci anni di cinema in Liguria” (Il Foglio) e co-autore de “La Scrittura dello sguardo: Il cinema di Brian De Palma” (Historica); inoltre è uno dei redattori di cinemaitaliano.info.


Ciao Carlo, grazie per aver dedicato un po’ del tuo tempo per Universal Movies. Volevo chiederti se potevi presentarti per i nostri lettori…

Io sono Carlo Griseri, sono il coordinatore artistico cinematografico del SeeYouSound Internationa Music Film Festival, è una carica che ricopro da quest’anno ma sono nello staff dall’inizio. Nei primi anni mi sono occupato di tante cose, ma, a livello artistico, della sezione cortometraggi e quest’anno ho fatto questo cambio di ruolo.

Quindi quale persona migliore per parlare del SeeYouSound. Alla conclusione dell’ultima edizione del festival, nel mio articolo di chiusura, criticavo alcune vostre scelte come quella di non coinvolgere pellicole con nomi più commerciali e di non aver dedicato spazio ad una retrospettiva. Probabilmente avete letto il mio pezzo perchè il programma di quest’anno soddisfa entrambe le mie richieste: proponete la retrospettiva su Tony Palmer, aprite il festival con un bel film muto e si notano nel programma molti nomi noti come Sakamoto, Iggy Pop, la new wave degli anni ’80… Di tutti questi nomi, quel’è quello che ti inorgoglisce di più?”

Sicuramente essere riusciti a far questa retrospettiva su Tony Palmer è stato importante, sia perchè non ne abbiamo mai fatte, sia per i costi, senza contare la difficoltà di trovare i film di Palmer. Tony ha accettato l’invito subito, senza neanche doverlo pregare, gli ha scritto Maurizio Pisani per sondare per un film, invece lui è stato subito entusiasta. La cosa più difficile è stato scegliere i nomi delle opere, perchè lui ne ha fatte più di 50, film, documentari, moltissimi su compositori classici contemporanei britannici che non avevano un grande appeal, quindi abbiamo dovuto proporgli dei titoli, qualcuno ce l’ha bocciato, qualcuno l’ha promosso, abbiamo trovato la quadra insieme per costruire questo omaggio per lui che sarà presente in sala, parlerà col pubblico, racconterà di tutti gli incontri che ha fatto. Faremo vedere tre film, cercando di dare un segnale dei alcuni filoni della sua carriera: la fiction, di cui ha fatto pochissimo e noi abbiamo questo film, Testimony, con Ben Kingsley protagonista, un film visivamente incredibile, con invenzioni uno dietro l’altra, un film poco narrativo ma ricchissimo di ottima musica e immagini sorprendenti, poi ci sarà Bird on a wire, un’opera più classica ma rappresentativa dei suoi grandi incontri, con Leonard Cohen seguito in tournée, con momenti di vita di palco ma anche momenti di vita privata: è un film che ha una storia tutta sua, poichè l’ha seguito per tutto il tour, poi si sono perse le pizze, il girato, che per 30 anni non si sapeva dove fossero finite, poi le hanno ritrovate e restaurate e noi ci teniamo a farlo vedere qui a Torino. In mezzo ci sarà All my loving, che è una piccola gemma, un blob ante litteram, un mix di immagini messe in fila, un film di montaggio con stralci di canzoni dei Beatles e di altri artisti, un po’ intervistati, un po’ ascoltati suonare, con immagini di guerra, con immagini di gente intervistata per strada sui temi più vari, tutto mischiato insieme creando un sunto psichedelico della cultura pop di quegli anni, con nomi pazzeschi che, insieme a John Lennon e Paul McCartney, avevano immaginato questa opera e Tony Palmer è riuscito a crearla esattamente così. Un film indispensabile.”

Altri film che vuoi consigliare? Lo so che sono tutti come dei figli per te, ma di quali sei particolarmente orgoglioso?

Parlo della competizione, così mi tolgo dal centro, sicuramente consiglio When God sleeps, perchè ci sono tanti bei film ma molti sono dedicati ad un personaggio musicale, ad una scena musicale molto precisa, quindi indirizzata principalmente ai fans, ma questa pellicola è una storia incredibile, la storia di un rapper iraniano che ha cantato testi scomodi nel suo paese, senza paura, e per questo ha ricevuto una fatwa, si è dovuto nascondere, ha dovuto scappare dal suo paese perchè era minacciato di morte più volte e, anche in Germania continua a nascondersi. Nel film si stenta a riconoscerlo perchè cambia continuamente look, taglio di capelli, barba, perchè non deve farsi riconoscere, ovviamente ci sono le sue musiche, i suoi testi, è una storia pazzesca, un film che consiglio assolutamente.

Ma a noi di Universal Movies interessa soprattutto il cinema e, anche in questo ambito, SeeYouSound soddisfa molti palati perchè abbiamo le opere di Kasi Lemmons, di Mathieu Amalric e un film interpretato da Isabelle Huppert… Quindi avete curato molto anche l’aspetto prettamente cinematografico, non solo quello musicale…

Si, si. Chi è venuto a SeeYouSound sa che è indirizzato principalmente ad un pubblico che ama la musica. La nostra sfida, quindi, è anche quella di farci apprezzare anche dai cinefili, da quelli che vanno al cinema per i film. Questo è un po’ complicato perchè non sono tanti gli autori veri che si dedicano al genere musicale, quando ci sono non è sempre facile averli. Quest’anno è un momento magico perchè abbiamo questo film, Souvenir, con Isabelle Huppert, che è un film delicato e delizioso: lei è una cantante ed è indirizzato ad un vasto pubblico. C’è questo film indiano, The song of scorpions, che ha avuto la sua prima europea a Locarno, in piazza Grande, davanti a 8000 persone, un film che parla di questo canto salvifico con cui una donna del deserto cura chi viene punto dagli scorpioni, la musica c’è, è importante per la sua vita ma non è il centro della storia. C’è poi Barbara di Mathieu Amalric, che è stato in Francia il film dell’anno, una pellicola che parla di un regista che deve girare la biografia di Barbara, cantante notissima francese: è quindi un film nel film, con momenti in cui si fa fatica a distinguere l’attrice dalla cantante vera. A Cannes era nella sezione A certain regard, ed ha vinto un premio speciale, creato appositamente per questo film, il Premio alla Poesia nel Cinema. A fine anno, la critica francese ha premiato questa pellicola come miglior film dell’anno, un film che non si può non vedere, con un regista importante ma anche un film degno.

Questa è l’edizione delle prime volte: prima retrospettiva, prima volta che presentate un film muto con accompagnamento in sala e primo musical…

Si, presentiamo Stuck, il nostro primo musical, ci tenevamo molto perchè il musical sta vivendo una rinascita a livello di pubblico. Stuck è un film strano, un film che forse a livello di budget lavora di sottrazione perchè è quasi tutto ambientato in un vagone della metropolitana ferma per un guasto e i passeggeri di quel vagone si trovano costretti a conoscersi e lo fanno cantandosi le diverse vite, le rispettive situazioni familiari, di lavoro, sono tutte persone in crisi che, grazie al canto e all’incontro, si raccontano un po’.

Sono canzoni originali o vengono proposte canzoni vecchie?

Sono canzoni originali, di giovani compositori che non avevano mai fatto musical e sicuramente il nome importante del film è quello di Giancarlo Esposito, noto soprattutto per la serie Breaking bad, che sarà quello che stimolerà i vari passeggeri a parlare. E’ un attore comparso anche in qualche film di Spike Lee, è nero ma ha un nome italiano perchè ha origini napoletane, ha cominciato la sua carriera cantando, quindi prima o poi doveva fare un film di questo tipo.

Quest’anno a Torino sarà un anno dedicato alla musica: iniziate voi con SeeYouSound, poi aprirè i battenti la mostra nella Mole Antonelliana curata dal Museo del Cinema di Torino che si chiamerà SoundFrames, quindi si inserirà anche il TFF, poichè la neorinnovata direttrice Emanuela Martini ha già dichiarato che parte della retrospettiva sarà dedicata alla musica, fino ad arrivare di nuovo a voi, poichè SoundFrames chiuderà i battenti a gennaio, giusto in tempo per il passaggio di consegne con il vostro festival. Una tua opinione personale…

Noi siamo entusiasti di questa cosa, speriamo che non sia troppo ma siamo convinti di no. La mostra è un’idea del Museo del Cinema, ma siamo onorati di essere stati coinvolti nella collaborazione e nella cura, poichè Maurizio Pisani che è il Direttore del festival SeeYouSound è co-curatore della Mostra che comincerà con il nostro Festival e durerà tutto l’anno, tutti i Festival cinematografici torinesi faranno qualcosa legata alla musica, finendo alla grande con il TFF. Sarà, quindi, un evento orizzontale, e tutti i festival sono stati chiamati per omaggiare con qualcosa di musicale per questa Mostra.

Un’ultima domanda: quanti film avete visto per confezionare il programma?

Tanti, qualche centinaio, non abbiamo fatto il conto ma veramente tanti.

Ti è dispiaciuto tagliare fuori qualche titolo?

Sicuramente si, tanto. Avevamo un paio di titoli che avremmo voluto inserire, ma due titoli che amavamo tanto li abbiamo inseriti all’ultimo. Abbiamo fatto un po’ di spazio e li abbiamo messi, come, per esempio, il film su Sakamoto, ci tenevamo tantissimo, è stato a Venezia, molti festival lo avrebbero snobbato ma noi lo volevamo fortemente, anche perchè probabilmente avrà una distribuzione italiana a cura della BIM.


Grazie a Carlo Griseri per la sua disponibilità e la sua simpatia e vi aspettiamo tutti a Torino dove, dal 26 gennaio al 4 febbraio si terrà la quarta edizione del SeeYouSound International Music Film Festival.


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