Ahsoka, la recensione della nuova serie Star Wars

Con l’ottavo episodio rilasciato solo ieri, su Disney+ è finalmente disponibile l’intera prima stagione di Ahsoka, la serie Star Wars con protagonista Rosario Dawson. Questa è la recensione della prima stagione.

Un mormorio nella galassia lontana parla di un possibile ritorno del Grand’Ammiraglio Thrawn (Lars Mikkelsen). Ahsoka Tano (Rosario Dawson) cercherà di evitare che questo sogno dei nostalgici imperiali si concretizzi. Con il supporto di Hera Syndulla (Mary Elizabeth Winstead) e l’aiuto di Sabine Wren (Natasha Liu Bordizzo) l’eroina si imbarcherà in un’avventura, attraverso le galassie per tentare di bloccare i piani di Morgan Elsbeth (Diana Lee Inosanto) e dei “Jedi Grigi” Baylan Skoll (Ray Stevenson) e Shin Hati (Ivanna Sakhno).

AHSOKA – IL COMMENTO

L’Hype per questa serie targata Dave Filoni è stato altissimo fin dall’annuncio della pre-produzione e, fortunatamente, nonostante alcune scelte legate alle regole non scritte del fan-service, ci si trova dinnanzi ad un ottimo prodotto, ben costruito, ben realizzato e magistralmente recitato. Ma non possiamo commentare la prima stagione di Ahsoka senza pensare alla triste perdita di Ray Stevenson lo scorso 22 maggio e che porta lo spettatore inevitabilmente a focalizzare buona parte dell’attenzione sul personaggio di Baylan Skoll, villain sui generis, creato ad hoc per questa serie.

L’attore britannico, di fatto, caratterizza con attenzione e bravura un Jedi disilluso e stanco che ha perso fiducia nell’ordine cavalleresco che rappresenta ma che, nonostante uno scivolamento marcato vero il “lato oscuro” non cade nel baratro dei Sith. Ray ha una presenza scenica ed un’espressività, fatta di poche e significative movenze che rendono il suo Baylan un piccolo capolavoro, nonostante il personaggio stesso non sia particolarmente approfondito. Questa cosa rende ancora più triste la sua dipartita ma regala ai fan della saga un nuovo antieroe come fu per il Vader di Guerre Stellari.

Il resto del cast artistico non è da meno e rende omaggio ad altri personaggi noti del franchise, saliti alle cronache per essere apparsi nelle serie animate “The Clone Wars” e “Rebels“. A tal proposito, viene da pensare a Thrawn, la cui trasposizione in live action da parte di Lars Mikkelsen è perfetta e centrata. Il più grande stratega imperiale viene portato sul piccolo schermo in maniera carismatica e marziale, dominando in più occasioni la scena. Buona, inoltre, la caratterizzazione dei due droidi, con Chopper in linea con quanto ci si aspettava e Huyang che torna a parlare con l’accento scozzese di David Tennant.

Rosario Dawson è perfetta nella versione matura dell’apprendista di Anakin Skywalker. Filoni rende giustizia ad un personaggio che lui stesso ha creato come versione animata e che omaggia con un viaggio onirico in cui la protagonista – ringiovanita e con le sembianze di Ariana Greenblatt – incontra il proprio maestro (Hayden Christensen).

La sceneggiatura di Ahsoka, curata dall’ottimo “Dave Filoni“, riesce ad intrecciarsi perfettamente con tutti i prodotti Star Wars precedenti – in particolare con The Mandalorian e le due già citate serie animate – ponendo le basi per nuove future avventure. Ottima la fotografia, curata da Quyen Tran ed Eric Steelberg (Ghostbusters Legacy), con paesaggi marziani veri e credibili, grazie anche ad un azzeccato dosaggio della CGI. La colonna sonora, curata da Kevin Kiner, già collaboratore di Dave Filoni in “The Clone Wars“, è ben caratterizzata, ed accompagna in maniera impeccabile alcune delle sequenze più intense della serie.

AHSOKA – IN CONCLUSIONE

C’è poco da dire, Ahsoka è un’ottima serie tv. Nel corso dei suoi 8 episodi appassiona, emoziona e diverte il suo pubblico, gettando allo stesso tempo un’ancora anche per coloro che si affacciano solo ora all’universo di Star Wars. A nostro avviso, la visione vale il tempo speso.

L’intera prima stagione di Ahsoka è attualmente disponibile sul catalogo di Disney+.