Alice e il Sindaco - Film Recensione

Alice e il Sindaco, recensione del film di Nicolas Pariser

Vi presentiamo la nostra recensione di Alice e il Sindaco, film diretto da Nicolas Pariser, presentato a Cannes nel 2019.

Capita spesso di trovare idee eccezionali intrappolate in film che non permettono a queste di manifestarsi in tutta la loro genialità. Altrettanto spesso ci vengono proposte pellicole tecnicamente superlative, che tuttavia non racchiudono spunti di riflessione interessanti.

L’ultimo lavoro di Pariser smentisce l’idea che non si possano ritrovare entrambi gli elementi positivi nella stessa opera. Alice e il Sindaco è anzitutto uno strumento che veicola una riflessione inevitabile. Per riuscirci, propone una struttura semplice e, al tempo stesso, molto profonda.

Si tratta di un film politico, ma non populista. Un’analisi lucida e perfino imparziale della direzione politica della società occidentale odierna: attraverso il racconto dello scenario francese, riflette su una tendenza internazionale. Senza mai scadere in considerazioni banali, arriva dritto al punto. Di più: è un lavoro che ci riporta alle radici della politica, ricordandoci che la res publica è fortemente legata ad ognuno di noi. E va oltre la sfiducia nel sistema che la gestisce. Riparte da Rousseau, Orwell, Melville: dal principio.

Oltre a ciò, il regista riesce ad evitare di prendere le parti di una categoria, prendendo invece in considerazione tutte le parti: il punto di vista dell’arte, il ruolo degli intellettuali, la diffidenza di un cittadino comune.

Ottime anche le interpretazioni, soprattutto per quanto riguarda i protagonisti: Fabrice Luchini nel ruolo perfetto del sindaco e Anais Demoustier, che conferma il suo talento nei panni di una giovane filosofa. I due personaggi e i loro mondi agli antipodi si intrecciano senza perdere le proprie specificità e tuttavia influenzandosi a vicenda. Il processo sfocia in un meraviglioso piano sequenza che palesa la sintonia tra i due.

Una commedia struggente, costruita su citazioni letterarie e cinematografiche. Il film militante di cui avevamo bisogno. Soprattutto, una riflessione di vitale importanza, in grado di rimettere a fuoco il ruolo della politica.

Classificazione: 3.5 su 5.

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