Vi proponiamo la recensione di Altered Carbon: Resleeved, l’anime co-prodotto da Netflix, e nato come spin-off animato della serie Altered Carbon.
Il colosso dello streaming Netflix ha co-prodotto in collaborazione con la società di animazione Anima. La regia è stata affidata a Takeru Nakajima e Yoshiyuki Okada. Tra i produttori figura anche Dai Sato, noto per i suoi lavori con Cowboy Bepop e Ghost in the Shell.
L’anime, della durata modesta di 70 minuti, è fortemente legato all’universo ricreato Laeta Kalogridis per la serie in live-action, oramai giunta alla sua seconda stagione (qui la recensione).
In un lontano futuro la morte è oramai un concetto superato, la coscienza umana può essere salvata in un backup e spostata da un corpo all’altro attraverso una pila di memoria, in cambio “ovviamente” di denaro. Solo i più facoltosi possono concedersi backup infiniti, e corpi migliori.
E da questo concetto, forse poco approfondito dai registi, si dipana la nuova avventura dell’ultimo Spedi Takeshi Kovacs, qui con una nuova “custodia”, altamente votata al combattimento corpo a corpo.
Così come accaduto per la seconda stagione della “serie madre“, anche in Resleeved la componente action prende il largo, spingendo quasi ai margini della narrazione la concettualizzazione dell’aspetto morale di un futuro in cui la morte non esiste… o quasi. L’anime di Nakajima e Okada è infatti un concentrato di adrenalina, dove l’intrattenimento è ovviamente al centro dell’attenzione, ed il fascino di un CGI superlativo tendono a tenere nascosti i difetti di una sceneggiatura alquanto approssimativa.
Il nuovo Takeshi Kocavs è meno riflessivo, forse più reattivo e votato all’azione, raccogliendo somiglianze – nonostante la carnagione – da quello reinterpretato da Anthony Mackie nella seconda stagione della “serie madre“. L’iterazione tra il protagonista e l’universo in cui le sue azioni si svolgono risulta semplicistica, poco chiara, ed è questo il difetto più evidente di un prodotto tutto sommago interessante, e per certi versi innovativo. A tal proposito, crediamo che – almeno esteticamente – Resleeved possa contare contaminazioni da Spider-Man: Un Nuovo Universo, film d’animazione divenuto un successo globale, anche per la sorprendente resa visiva.
Le ambientazioni cyberpunk continuano ad omaggiare, almeno nei primi minuti, quelle già ammirate nelle prime due stagioni di Altered Carbon, ma anche – e soprattutto – in film divenuti nel tempo leggenda… uno fra tutti Blade Runner.
Altered Carbon: Resleeved è senza dubbio un film d’animazione (o meglio un anime) affascinante, diretto in maniera impeccabile, e godibile grazie ad un estetica straordinaria, ma che risulta approssimativo nella sua componente forse più importante… ovvero la narrazione. Con questo anime, l’universo Altered Carbon si espande, ma non necessariamente migliora.
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