Abbiamo visto American Son, drama movie targato Netflix, distribuito dal 1° novembre scorso. Questa è la nostra recensione.
Diretto da Kenny Leon e interpretato unicamente da 4 attori (Kerry Washington, Steven Pasquale, Jeremy Jordan e Eugene Lee), “American Son” rappresenta un vero e proprio evento televisivo targato Netflix e racconta la storia di una madre afroamericana e della sua disperazione relativa alla scomparsa del figlio in una piovosa notte. Il tutto, ambientato in una bizzarra stazione di polizia nel sud della Florida.
All’origine della pellicola di Leon c’è l’omonimo spettacolo teatrale di Broadway, e si vede. Sia la scrittura che l’impostazione registica sembrano non voler distaccarsi eccessivamente da quello che potremmo definire come l’ “impianto teatrale” che è la base primaria di “American Son”. La scelta di ambientare l’intera narrazione (esclusi dei brevissimi flashback) in un unico ambiente, così come le stesse inquadrature, senza considerare le entrate e le uscite dei personaggi, sembra essere azzeccata, accompagnata, tra le altre cose, anche da una discreta prova attoriale da parte dei quattro interpreti.
Il tema centrale della pellicola, particolarmente sentito e discusso nella società statunitense, è quello del razzismo nascosto, sotteso all’interno dell’America bianca, e della “reazione” da parte della comunità afroamericana a questa tematica. Se nella prima parte del film tali tematiche sembrano essere trattate in maniera scontata e banale, nella seconda parte dell’opera la scrittura si fa più elaborata, abbandonando la via del cliché e ponendo delle domande interessanti: non è che ci sia un po’ di vittimismo da parte della comunità afroamericana? Il razzismo non può essere in taluni casi solo una scusa per giustificare dei comportamenti “contro il sistema”?
Questa e tante altre domande, in parte inusuali per il cinema USA che, negli ultimi anni, sulle tematiche razziali ci ha abituato ad un politically correct a livelli davvero estremi, non trovano una vera e propria risposta. Ma forse non c’è un’unica risposta o almeno non è semplice trovarla.
Probabilmente non un film perfetto, ma di certo un film interessante. Da vedere.
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